Ariano Irpino, torna la paura:
cinque contagiati al centro Minerva

Ariano Irpino, torna la paura: cinque contagiati al centro Minerva
di Vincenzo Grasso
Mercoledì 11 Novembre 2020, 08:25
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Torna l'incubo del contagio, con cinque casi, al Centro Minerva di Ariano Irpino, dove già si è vissuto un dramma nella prima ondata dell'emergenza sanitaria abbattutasi sulla nostra provincia. Tra il 31 marzo e l'1 aprile scorsi si scoprì, dopo il decesso di due pazienti, la positività al virus di oltre trenta persone, tra degenti della Rsa e operatori sanitari, tanto da rendere necessario il trasferimento di 23 pazienti presso l'ospedale Frangipane, e con la conseguente morte di almeno dieci di essi nei giorni successivi e l'isolamento di tutti gli altri ospiti e operatori. La vicenda finì, ovviamente, per interessare anche la Procura della Repubblica di Benevento che deve ancora consegnare le sue risultanze. Adesso il Coronavirus torna a farsi vedere da queste parti, nonostante da diversi giorni la struttura fosse blindata e l'ingresso negato persino ai parenti dei degenti. L'Asl di Avellino ha comunicato, infatti, ai vertici del Minerva e al sindaco di Ariano che risultano positivi al Covid 19 due degenti e tre collaboratori esterni. Ma dall'amministrazione del centro arriva una interpretazione alquanto diversa dall'Asl dell'accaduto. Da quello che dicono, risultano positivi i due degenti e i tre collaboratori esterni, ma dal sierologico sarebbe emerso un risultato completamente diverso. Ed anche da un secondo tampone per alcuni di essi. Tanto è vero che la stessa Asl ha disposto un nuovo screening su tutto il personale sanitario e sui degenti per venerdì prossimo.

Nel frattempo i collaboratori esterni, che potrebbero essere asintomatici, non prestano più servizio al Minerva. I due pazienti risultati positivi sono, invece, in isolamento rispetto a tutti gli altri, sistemati, ovviamente, per la maggior parte in camere singole. Insomma, non ci sarebbe il clima di paura della primavera scorsa, ma la consapevolezza di poter tenere sotto controllo la situazione e di aver messo in campo tutte le misure per evitare i contatti dei degenti con l'esterno. Ovviamente, se dal nuovo screening dovesse essere confermata la positività dei due pazienti, bisogna assolutamente risalire all'origine del contagio, che non potrebbe essere che dall'esterno, con le conseguenze facilmente immaginabili per chi avesse avuto contatti con le persone risultate positive. Ad ogni modo, una volta diffusasi la notizia della presenza di ospiti positivi al virus, il Centro Minerva è stato tempestato di richieste di informazioni e rassicurazioni. Anche il sindaco di Ariano, Enrico Franza, ha invitato l'Asl di Avellino a fare chiarezza e a mettere in campo tutte le iniziative per aiutare l'importante struttura sanitaria a superare le difficoltà emerse.

Di difficoltà operative si parla anche per Frangipane, dove non ci sarebbero più posti per ospitare malati Covid. È la stessa Asl di Avellino a precisare in una comunicazione che sono tutti occupati i sette posti letto di terapia intensiva; gli altri 12 (su 12) di Medicina Covid; quindi altri 16( su 16) dell'Area di Medicina Covid e 9 (su 10) in terapia sub intensiva. In pratica è disponibile solo un altro posto letto di sub intensiva. Tutto questo nonostante siano disponibili altri sei posti di terapia intensiva che non possono essere utilizzati per mancanza di medici, infermieri e operatori socio sanitari. I bandi e gli inviti a prestare servizio ad Ariano a sanitari inseriti in graduatorie di altri ospedali non hanno sortito finora alcun risultato. In questo scenario negativo si registra anche il decesso di un novantunenne di Sturno, ricoverato nell'Area Covid e affetto anche da patologie pregresse. Né si può dire che siano di conforto gli ultimi report dell'Asl sui positivi in città e nel circondario: i contagi continuano a crescere, anche se in prevalenza in nuclei familiari tenuti sotto controllo. Presso il centro per anziani Don Orione di Savignano Irpino, dove non mancano i positivi al virus, sono gli stessi sanitari interni a tenere sotto controllo la situazione.
 

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