Avellino, autismo, l'ira dei genitori:
«Bambini senza terapie»

Avellino, autismo, l'ira dei genitori: «Bambini senza terapie»
Mercoledì 18 Settembre 2019, 11:08 - Ultimo agg. 12:11
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LA MANIFESTAZIONE
Luigi Pisano
Più ore di terapia per i ragazzi autistici, almeno quindici a settimana per quelli fino a 12 anni, laboratori per gli adolescenti e piena inclusione per gli over 18 nei centri di Sant'Angelo dei Lombardi e di Valle, quando saranno pronti. Ovviamente, tutti seguiti da personale specializzato.
Le famiglie dei soggetti affetti dalla grave patologia, al di là delle promesse, attendono fatti concreti da parte dell'Asl circa il bando sull'autismo. Genitori stanchi di aspettare che si sono radunati davanti alla sede dell'Azienda Sanitaria Locale, con tanto di stendardo con su scritto, a caratteri cubitali, «Se l'Asl è sorda noi non restiamo zitti. Terapie ABA per l'autismo». Un malcontento inevitabile davanti ai troppi ritardi che fanno a pugni col fondamentale obiettivo di inclusione dei ragazzi autistici. Un primo incontro, però, con la manager dell'Azienda Sanitaria Locale, Maria Morgante, c'è già stato. «Abbiamo già avuto un incontro con le famiglie spiega Maria Morgante e abbiamo già trovato un punto di intesa con le associazioni per quanto concerne la procedura da seguire per questo obiettivo comune. Ora dobbiamo capire bene come portare avanti questo grandissimo progetto. Abbiamo già raggiunto un accordo e ora faremo un tavolo tecnico ristretto. Ci muoveremo per questo bando e soprattutto per l'aggiudicazione di questi servizi. Ci siamo soffermati sulle professionalità per garantire tutto questo ai bambini. Dopo l'iter burocratico, occorre attendere almeno cinque-sei mesi per le procedure. Per quanto riguarda, poi, il Centro per l'Autismo di Valle, stiamo preparando il protocollo per l'utilizzo della struttura».
Fin qui il direttore generale dell'Asl, Morgante. Per genitori dei ragazzi, però, meglio stare ancora sul chi va là, visto che l'ultimo tavolo tecnico risale allo scorso 11 giugno. Le famiglie dei ragazzi hanno anche preparato un documento con tutte le richieste necessarie per far decollare quel progetto globale di vita: «Ora bisogna discutere come si deve afferma Carlo Pecora, dell'associazione InAu del bando sull'autismo, peraltro, fermo da diversi mesi. Non abbiamo avuto ancora una risposta concreta. Altro aspetto non di poco conto, si parla tanto di inclusione dei nostri figli, ma occorre anche un Provveditorato più presente. Il ruolo della scuola è importante». C'è anche un ritardo per l'intervento dei piani di zona. «Manca la programmazione specifica benché ci sia già un protocollo di intesa spiega Michelangelo Varrecchia, del Tribunale Per i Diritti del Cittadino - Il bando sarà pronto entro quindici giorni e le proposte dei genitori sono in parte accolte dalla Morgante. Si riapre il tavolo, ora, però, noi dobbiamo proporre: fare proposte per tutti. Gli autistici sono trecento e duecentosettantotto quelli interessati al bando, ma la parte sommersa non è stata ancora rilevata dai sei distretti sanitari».
Federica Saporito, mamma di Martina, fa notare: «Per i nostri figli è arrivato il momento di agire. Più ore di terapie, sei sono poche, perché per loro l'ABA è fondamentale. Faccio un appello al provveditore: a breve saremo anche lì, perché la scuola è un momento di inclusione». Le fa eco Annalisa Picariello, mamma di Mattia: «I nostri bambini non imparano di meno, ma solo in modo diverso. Noi non vogliamo curare la disabilità, ma, proprio perché puntiamo all'inclusione, creiamo per loro abilità, affinché possano essere alla pari dei loro coetanei». Così Tommaso Meninno, papà di Thomas: «Riprende il tavolo tecnico, ma non possiamo aspettare i tempi della burocrazia».
Al fianco delle famiglie, anche Giovanni Esposito, vicecoordinatore provinciale del Movimento Italiano Disabili: «L'autismo non può aspettare i tempi tecnici. Siamo vicini alle famiglie e ai ragazzi affinché venga a breve pubblicato il bando e le terapie necessarie per i ragazzi».
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