Avellino, camper nel tour-vaccini
nei piccoli comuni: obiettivo indecisi

Avellino, camper nel tour-vaccini nei piccoli comuni: obiettivo indecisi
di Antonello Plati
Lunedì 5 Luglio 2021, 08:32 - Ultimo agg. 20:11
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Camper della salute: tutto pronto. Domani si parte. Se gli indecisi non vanno al centro vaccinale è l'Asl di Avellino ad andare da loro. Saranno, infatti, operativi tra 24 ore le unità mobili dove i cittadini potranno fare l'iniezione senza prenotazione. In giornata, l'ente di via Degli Imbimbo dovrebbe annunciare il programma con relative tappe e orari.

Presumibilmente, l'attenzione sarà concentrata sui piccoli comuni o comunque in quelli dove la percentuali di immunizzati rispetto alle popolazione residente è più bassa che altrove. Quella dei Camper della salute è un'iniziativa che la Regione Campania, attraverso le sue Asl, ha già sperimentato in altre provincie.

In particolare, a Napoli grazie ai Camper della salute è stato possibile raggiungere i residenti dei quartieri più popolosi (e in alcuni casi più degradati) ottenendo un ottimo riscontro.

Inoltre, sempre domani dovrebbe essere la volta buona per la partenza delle vaccinazioni in farmacia. Dopo una serie di rinvii (si doveva partire all'inizio di giugno), le 87 farmacie che hanno dato la propria disponibilità dovrebbero iniziare a raccogliere le prenotazioni per poi effettuare le prime convocazioni tra mercoledì e giovedì. E somministrare, quindi, il vaccino monodose prodotto da Johnson & Johnson ai cittadini dai 60 anni in su, così come ha suggerito l'Agenzia italiana del farmaco sconsigliandone l'uso nelle persone più giovani.

Successivamente, le farmacie, come ha spiegato l'altra settimana al Mattino il presidente dell'Ordine Ettore Novellino, potranno somministrare anche il vaccino Pfizer che necessità, sì, della catena dell'ultra freddo (deve essere conservato a 70 gradi sotto lo zero), ma che una volta diluito per l'uso può essere messo in un normale frigorifero per una trentina di giorni. Obiettivo di Camper e farmacie è quello di convincere quanti più indecisi possibile. In provincia di Avellino, infatti, mancano all'appello quasi 90mila cittadini in età vaccinabile (ovvero dai 12 anni in su). 

La manager dell'Asl di Avellino, Maria Morgante, ha chiesto anche l'aiuto dei sindaci dei 118 comuni dell'Irpinia: «Fate quanto è nelle vostre possibilità per convincere a vaccinarsi contro il Covid 19 quei cittadini che non l'hanno ancora fatto».

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Perché «dobbiamo vaccinarci tutti, dobbiamo farlo adesso». Con la variante Delta in agguato, rinviare l'inoculazione è un danno sia per se stessi sia per gli altri: «Solo con la doppia dose siamo al riparo dalla variante Delta, quindi spero che i sindaci, ma anche i medici di medicina generale, ci diano una mano in quest'opera di convincimento». Presto anche un altro Open Day: «Siamo già lavoro per promuoverne un'altra giornata libera di vaccinazione. Stiamo decidendo se dovrà essere con la prenotazione sulla piattaforma o con l'accesso libero. C'è una differenza, tra queste due modalità, anche dal punto di vista dell'impegno del cittadino. Inoltre, l'Open Day ad accesso libero crea disagi all'apertura dei cancelli in quanto non avendo un orario di riferimento si riversano tutti di mattina nei centri vaccinali». Sabato, intanto, giornata dedicata interamente ai richiami nei 22 centri vaccinali della provincia di Avellino (con il supporto del drive through della caserma Berardi e dei medici di famiglia), dove sono state somministrate 6mila 421 dosi di vaccino. Così suddivise: 324 a Monteforte Irpino, 279 a Mirabella, 225 a Sant'Angelo dei Lombardi, 261 a Montemarano, ad Avellino 877 presso palazzetto dello sport e 222 presso il drive through della caserma Berardi, 268 a Montoro, 319 a Solofra, ad Ariano Irpino 215 presso centro sociale Vita e 225 presso palazzetto dello sport, 282 a Vallata, 314 ad Atripalda, 232 a Flumeri, 136 a Moschiano, 126 a Cervinara, 258 a Montefalcione, 357 a Grottaminarda, 350 a Mercogliano, 268 ad Altavilla Irpina, 294 a Mugnano del Cardinale, 233 a Montella, 66 a Bisaccia, 284 a Lioni, 6 presso gli studi dei medici di medicina e quelli dei pediatri di libera scelta. Dunque, dopo i medici di base in campo da sabato anche i pediatri di liberi scelta che per la prima volta dall'inizio della campagna vaccinale anticovid hanno inoculato il siero ai propri assistiti nei propri studi.

Una buona pratica destinata ad affermarsi con un coinvolgimento sempre maggiore dei camici bianchi in questa fase di somministrazione delle seconde dosi. 

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