I video in tv di Festa acquisiti nell'inchiesta sulla serata di follia a via De Conciliis. Più che le immagini del sindaco in strada che dirige la «ola» dei ragazzi di via De Conciliis, sono le dichiarazioni che il primo cittadino ha fatto nelle ore successive sui canali televisivi e web di tutt'Italia a creare interesse nell'inchiesta che conduce la procura.
L'acquisizione dei filmati che contengono le dichiarazioni di Festa è dunque il nuovo passo che si fa per ricostruire la vicenda. Sono dichiarazioni che ricostruiscono i fatti dal punto di vista di chi era in strada nella serata del 30 maggio. E l'acquisizione dei video da Barbara D'Urso e sugli altri canali nazionali sta avendo un effetto domino. L'inchiesta si arricchisce di altri aspetti, oltre a quelli strettamente legati alle violazioni delle ordinanze sul distanziamento e l'assembramento che sono costate, al momento, 400 euro al primo cittadino. In particolare la ricostruzione del sindaco mostra via De Conciliis come una landa senza presidio, in preda a decine, anzi centinaia, di giovani che in parte anche sotto gli effetti dell'alcol hanno abbordato il sindaco che era di passaggio.
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Questa la descrizione che fa Festa della serata. È lui a dire che ci sono ragazzi alticci sul suo tragitto dal bar Olga dove ha preso l'ultimo caffè della giornata e la sua macchina, parcheggiata alla fine di via De Conciliis.
E dove sono nel racconto del sindaco le forze di polizia? L'assembramento che si vede nelle immagini è creato dal suo passaggio? O precedentemente si era già nella condizione limite di centinaia di persone davanti ai bar e non a distanza di sicurezza?
E se fosse stato così, questo creerebbe qualche imbarazzo alle stesse forze dell'ordine che in quel momento dovevano presidiare il territorio. Terminato il turno della polizia urbana a mezzanotte, erano le altre autorità che vigilano sulla pubblica sicurezza a dover prendere in carico l'area. A Piazza Kennedy e a via Due Principati erano presenti pattuglie che si sono immediatamente trasferite nella zona. Con gli altoparlanti hanno fatto allontanare i ragazzi assembrati. Ma i rapporti immediatamente richiesti dal prefetto al questore e inviati anche alla magistratura, ricostruiscono uno scenario non particolarmente a rischio.
Quando il sindaco, nemmeno 24 ore dopo l'evento, si precipita in televisione a raccontare il suo punto di vista, ecco che sono anche le autorità centrali a intervenire. La delega di indagine, a questo punto, riguarda l'attività delle forze dell'ordine che hanno operato in quelle ore. Ma anche quali siano stati gli ordini di servizio predisposti e in che modo eventualmente possano esserci stati dei disguidi. Una situazione chiama in causa, dunque, l'intero dispositivo di cui tecnicamente è responsabile il prefetto ed è nelle prerogative del questore.
Nella massima trasparenza il questore Maurizio Terrazzi ha inviato tutte le indicazioni del caso, il prefetto Spena addirittura il 2 giugno pomeriggio convoca un comitato ordine e sicurezza e invia una lettera severissima al sindaco. Ma il giovedì precedente al fattaccio era stata proprio il tema della Movida la questione principale affrontata nel corso di un comitato ordine e sicurezza a cui aveva partecipato lo stesso Festa. Il prefetto si era raccomandato al sindaco di fornire tutta la collaborazione possibile in vista delle nuove chiusure di strade.
Da ieri intanto è scattato il nuovo dispositivo che elimina via De Conciliis dalla zone a traffico limitato. Come aveva imposto il prefetto. Si tratta di una pezza che viene messa per rimediare al buco di sabato passato. E il sindaco prova a evitare che si percepisca come una marcia indietro.