Avellino, alta tensione Novolegno:
l'azienda obbliga gli operai alle ferie

Avellino, alta tensione Novolegno: l'azienda obbliga gli operai alle ferie
di Luigi Pisano
Mercoledì 20 Marzo 2019, 11:30
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Si fa sempre più duro ed aspro il braccio di ferro tra i dipendenti della Novolegno, la fabbrica che il gruppo Fantoni ha deciso di cancellare, e la proprietà. La holding friulana ha inviato alle Rsu irpine un comunicato in cui annuncia di collocare in ferie forzate i lavoratori dell'azienda di Arcella di Montefredane fino a data da destinarsi. «A seguito di ripetute segnalazioni pervenute negli ultimi giorni si legge nella nota inviata alle maestranze della Novolegno a firma del direttore di stabilimento, Giuseppe Pitton - si comunica che dalla giornata di oggi e fino a successiva comunicazione, si effettuerà una fermata della linea produttiva per ferie collettive che interesseranno tutto lo stabilimento, fatti salvi alcuni reparti specifici, gli assistenti di produzione, il reparto caldaia, i carrellisti, il reparto manutenzione, il magazzino ricambi, le pulizie, gli uffici e la portineria secondo esigenze organizzative che, quindi, continueranno nella loro normale turnistica».
 
Un comunicato che inasprisce la rabbia delle organizzazioni sindacali che ora si lanciano con maggior nerbo nella battaglia. «Noi andremo avanti afferma Toni di Capua, della Cgil e impugneremo il provvedimento dell'azienda. Del resto, questa comunicazione fatta dalla società friulana conferma le nostre buone ragioni: gli impianti non sono in regola». Gli fa eco Pasquale Sorriento, Rsu della Novolegno: «L'azienda non lo può fare. E poi c'è un aspetto da prendere subito in considerazione. Il gruppo Fantoni prima negava che ci fossero problemi del genere, mentre ora ammette che ci sono. Dunque, abbiamo ragione noi».

Oggi pomeriggio ancora una assemblea straordinaria nello stabilimento di Arcella di Montefredane, tra Rsu e dipendenti, per decidere quali iniziative intraprendere in seguito alla decisione della holding friulana. Intanto, clima di tensione all'interno della Novolegno. Ieri mattina, al termine di un diverbio con il direttore di stabilimento, un operaio ha accusato un malore ed è stato trasportato in ospedale. L'episodio, che va ad aggiungere l'ennesima pagina triste ad una vicenda che ha messo in ginocchio 117 dipendenti, è avvenuto a metà mattinata nei pressi del parco legno dell'azienda specializzata nella produzione di pannelli mdf. Nell'area dove è sistemato il legname da riciclo, il dirigente della Novolegno si è avvicinato ad un dipendente, chiedendo spiegazioni in merito ad una piccola gru ancora ferma. L'operaio non ha esitato a ribadire e a sottolineare ancora una volta i problemi di sicurezza relativi ai macchinari presenti nello stabilimento. Un chiarimento sfociato in breve tempo in una accesa discussione tra i due e l'addetto all'impianto dopo poco ha avvertito un malessere. Prontamente, un collega ha trasportato l'uomo presso l'Ospedale Moscati di Avellino, per i primi controlli. I sanitari del nosocomio avellinese, dopo una accurata visita, hanno dato al dipendente della fabbrica cinque giorni di riposo. Sconcerto ed amarezza tra i lavoratori, sempre più tesi e stizziti per l'atteggiamento che continua a portare avanti la holding friulana. Appena qualche giorno fa, i dipendenti avevano comunicato alla società con sede ad Osoppo la scarsa manutenzione agli impianti e il relativo rischio, ricevendo immediatamente una breve e secca risposta da parte del gruppo Fantoni, che accusava i lavoratori irpini di comunicare cose non vere, minacciando di non retribuire i dipendenti che, pur presenti, non avessero prestato attività lavorativa.

Nel frattempo, i sindacati di categoria e il sindaco di Montefredane, Valentino Tropeano, hanno inviato un documento agli enti preposti, alla luce della questione relativa agli impianti poco sicuri. Il prossimo ventinove marzo, il primo cittadino di Montefredane ha convocato il secondo consiglio comunale straordinario per la vertenza Novolegno e il segretario generale della Cisl Irpinia-Sannio, Mario Melchionna, è pronto a spostare la protesta dei lavoratori, ai quali Fantoni ha già inviato le lettere di licenziamento, direttamente davanti alla sede di Osoppo. «Fantoni spiega Melchionna - deve dialogare con noi, altrimenti, dopo l'assise a Montefredane, andremo in Friuli».
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