Avellino e Salerno piangono Festa,
il professore filosofo amico di tutti

Avellino e Salerno piangono Festa, il professore filosofo amico di tutti
di Antonello Plati
Venerdì 29 Marzo 2019, 12:00
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Lo hanno trovato ieri sera attorno alle 18 riverso a terra nella sua stanza letto, ancora vestito. Un malore improvviso ha colpito Francesco Saverio Festa, professore di Filosofia politica all'Università di Salerno, che sarebbe morto nella giornata di lunedì. Infatti, non si avevano più sue notizie da quel giorno, quando non si era presentato ai corsi di Storia della Filosofia politica e di Filosofia politica senza avvertire gli studenti, circostanza insolita per Festa che ha subito destato preoccupazione. Nemmeno ieri il professore era in aula. In serata, al Godot Art Bistrot di via Mazas, a pochi passi dalla sua abitazione di via Partenio, avrebbe dovuto partecipare a un seminario sulla crisi della democrazia partecipativa, uno degli eventi organizzati dall'Osservatorio politico sindacale «Gaetano Vardaro» di cui Festa era una delle voci più autorevoli. Non vedendolo arrivare, il proprietario del locale Luca Caserta ha tentato di contattarlo. Il cellulare di Festa ha continuato a squillare a vuoto. Un suo allievo di Salerno che lo incontrava o comunque sentiva telefonicamente quasi tutti i giorni, ha deciso allora di allertare le forze dell'ordine. Gli uomini della squadra volanti, coordinati dal vice questore Elio Iannuzzi, sono giunti sul posto attorno alle 19. Al citofono non rispondeva nessuno. Hanno quindi richiesto l'intervento dei vigili del fuoco che con un autoscala hanno raggiunto il balcone al terzo piano di via Partenio, dove Francesco Saverio Festa viveva da solo dopo la scomparsa, due anni fa circa, della mamma. Forzata la finestra ed entrati in casa, i pompieri hanno rinvenuto il corpo senza vita del professore riverso sul pavimento nella camera da letto. I sanitari del 118 non hanno potuto che constatarne la morte. Più tardi, è arrivato anche il medico legale Lamberto Pianese per un esame esterno del corpo. La Procura ha comunque disposto l'autopsia. 
 
Francesco Saverio Festa era conosciutissimo in città, figlio dei proprietari dello storico omonimo negozio di calzature che un tempo aveva sede in Viale Italia poi sul Corso Vittorio Emanuele. Fine studioso, ideatore del «Borgo dei Filosofi», una manifestazione alla quale teneva tanto e che l'ultima volta era riuscito ad organizzare due anni fa tra tante difficoltà, prima fra tutte quella di reperire risorse economiche. Tifosissimo del Milan, amava discutere di calcio e spesso guardava le partite dei rossoneri al bar Olga in Viale Italia. Era facile incontrarlo per il Corso con la clip da sole rigorosamente alzata sugli occhiali da vista, la solita mazzetta di giornali e riviste sotto al braccio. Passeggiare con gli amici di sempre. Si intratteneva con i più giovani davanti al bar Tony e al Godot, dove era apprezzato da tutti. Guai, però, a chiamarlo professore: «Sono ragioniere», ripeteva a tutti Francesco Saverio Festa, rivendicando il diploma che in effetti aveva conseguito prima di intraprendere una brillante carriera accademica. Contrattista nel 1974, poi ricercatore nel 1980 presso l'Università di Salerno, Festa è divenuto nel 2001 professore associato di Storia della Filosofia politica. Dal 2005 docente incaricato di Filosofia politica e dal 2012 di Storia della Filosofia. È stato incaricato di Storia della Filosofia, di Storia della Filosofia moderna e contemporanea e per alcuni anni ha svolto il corso di Esegesi del testo filosofico tedesco. Ha fatto parte delle commissioni dell'Area didattica per il riesame e per l'orientamento delle matricole. In possesso del diploma post-laurea per Bibliotecari ed archivisti conseguito nel 1974 presso l'Università «Federico II» di Napoli. Ha tenuto cicli di lezioni per conto dell'Istituto italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. È stato delegato del programma «Socrates-Erasmus» dell'area didattica di Filosofia. Redattore dal 1974 della rivista «Il tetto» e membro della redazione meridionale di «Filosofia e Teologia» sin dalla fondazione (1987), ha anche collaborato alle riviste «Rocca», «Filosofia Politica», «Hermeneutica», «Spagna contemporanea», «La società degli individui», al magazine culturale settimanale «Via Po», con «Il Mattino», «Il Giorno» e «Il Sole 24 Ore».

Ma erano anche tanti altri gli studi e gli interessi di Francesco Saverio Festa, che sarebbe difficile se non impossibile elencare perché ieri, in punta di piedi, se n'è andato uno dei più grandi intellettuali avellinesi di ogni tempo.
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