Avellino, stangata tasse
per evitare il dissesto del Comune

Avellino, stangata tasse per evitare il dissesto del Comune
di Flavio Coppola
Mercoledì 27 Marzo 2019, 12:00
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«Il predissesto non è soltanto possibile, ma anche praticabile e sostenibile. Il dissesto, invece, sarebbe stato la vera scelta di comodo. Avremmo potuto dichiararlo ad un mese dal nostro insediamento. Ma non siamo venuti qui per cercare scorciatoie che sarebbero state, quelle sì, una fuga dalle nostre responsabilità».

L'amministrazione commissariale di Piazza del Popolo ufficializza la strategia individuata per risollevare il Comune dal suo squilibrio finanziario e il leader della triade, Giuseppe Priolo, fissa i termini della questione. Grazie ai risultati a tratti sorprendenti contenuti nel Rendiconto della gestione 2018, anticipati da «Il Mattino» e ufficializzati a giorni, il disavanzo dell'ente, quantificato in 35 milioni nel 2017, si attesterà intorno ai 20 milioni. E così, considerati minuziosamente tutti i parametri, i commissari hanno deciso di intraprendere la strada del piano di riequilibrio in 10 anni, che potrebbero diventare anche 8, ribaltando la dichiarazione di default approvata dalla ex giunta Ciampi.
 
Priolo spiega perché: «Abbiamo ritenuto doveroso offrire all'ente, piuttosto che precludergliela, una possibilità di crescita, anche attraverso nuovi investimenti. Una scelta di responsabilità e rispetto, ma anche un'apertura di credito verso Avellino e chi verrà dopo di noi». Conscio della portata, anche politica, della decisione assunta «in maniera condivisa con i sub commissario Francesco Ricciardi e Silvana D'Agostino, ma anche con i dirigenti», Priolo assicura: «Si tratta di una scelta suffragata da dati certi ed obiettivi, relativi prima alla gestione 2017 e poi all'analisi del 2018». La prima conseguenza sarà l'accesso al fondo di rotazione nazionale da 300 euro ad abitante, per circa 16 milioni. Per il Comune sarà un altro prestito, che servirà a pagare soprattutto i suoi 12 milioni di debiti fuori bilancio. Ma Priolo chiarisce: «L'esito della nostra ricognizione, lunga e a tratti defatigante, ci ha indotto a ritenere possibile e praticabile il ricorso a questa procedura, anche in relazione alla capacità di indebitamento dell'ente. È inferiore - riferisce - del 50 per cento rispetto alla percentuale prevista dalla legge». Quanto al metodo, poi, il commissario straordinario non avrebbe alcuna intenzione di scaricare tutto su chi verrà dopo di lui: «Non attenderemo il decorso dei 90 giorni previsti dalla norma per deliberare il piano di pre-dissesto. Non lasceremo nulla di inattuato rispetto ai nostri adempimenti. Intanto, approveremo il bilancio di previsione e, senza attendere il 30 aprile, il Consuntivo 2018, che paleserà lo stato finanziario dell'ente». Qui emergerà il numero ufficiale sul disavanzo aggiornato e si potrà calcolare la durata esatta del programma di riequilibrio.

Nel frattempo, scatteranno i rincari. Ieri è stato approvato il piano tariffario che porta ai massimi livelli anche l'Imu, dal 9,5 a 9,6 per cento sulle seconde case, e l'Irpef dal 7 per 1.000 all'8 per 1.000. «Adeguamenti evidenzia Priolo - imposti dalla legge». Per oggi, invece, è atteso il nuovo piano sosta: raddoppio del costo orario nelle aree chiuse, fino a 2 euro, estensione delle strisce blu nelle ultime aree rimaste libere, eliminazione della fascia oraria gratuita dalle 13.30 alle 15.30. Nel previsionale, infine, sarà prevista anche l'esternalizzazione dell'asilo nido comunale. Questi, assicura il commissario, i capisaldi del piano di riequilibrio in pre-dissesto.

Quanto alle alienazioni patrimoniali - garantisce - «non è prevista alcuna svendita dei beni di famiglia». Vendita e riqualificazione di Stadio e Palazzetto, però, restano nella mente dei commissari. Il problema più grave dell'ente, però, resta la mancata riscossione delle tasse. Nel Piano del fabbisogno del personale, allora, il commissario annuncia rinforzi per l'Ufficio tributi e 3 nuovi dirigenti. Nel frattempo, il leader della triade commissariale ci tiene a chiarire di non aver subito alcun condizionamento politico: «Nessuno può permettersi di dire che abbiamo agito mossi da preferenze - tuona - E per fortuna nessuno l'ha fatto». Il sub commissario Silvana D'Agostino, infine, pone in risalto l'apertura di una fase nuova: «Abbiamo guardato ai conti con scrupolo e onestà intellettuale. Sono certa che la scelta che abbiamo compiuto sia quella giusta. Ora Avellino può e deve ripartire con ottimismo. I problemi ci sono, ma tutti noi dobbiamo educarci al rigore nell'ottica di un risparmio creativo».
 
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