Avellino, vendesi Municipio: Guardia
di Finanza pronta all'acquisto

Avellino, vendesi Municipio: Guardia di Finanza pronta all'acquisto
di Flavio Coppola
Giovedì 5 Marzo 2020, 08:33
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Fiamme Gialle a Palazzo di Città per toccare con mano lo stato di conservazione della casa comunale, pronta ad esser messa in vendita dall'amministrazione.
Al termine di un tour per l'edificio insieme all'assessore al Patrimonio, Stefano Luongo, il comandante della Guardia di Finanza di Avellino, Gennaro Ottaiano, conferma l'interessamento all'acquisto dello stabile, nell'ambito di una possibile operazione di spending review del comando irpino, che occupa l'attuale sede di via De Gasperi in affitto. La delegazione dei finanzieri, composta anche da alcune figure tecniche, ha visitato più piani dell'edificio, per chiudere poi il sopralluogo con un faccia a faccia con il sindaco, Gianluca Festa. Poco dopo, Ottaiano ha chiarito che la possibilità è concreta ma che, ovviamente, le Fiamme Gialle intendono effettuare tutti i passaggi del caso, compresi i calcoli dei propri funzionari sull'idoneità dell'attuale sede del Comune ad ospitare il comando dei finanzieri.

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Nulla di definitivamente deciso, almeno per ora, ma un'interlocuzione ormai prossima alla sua fase attuativa. I tempi per l'alienazione dell'attuale sede dell'amministrazione avellinese, insomma, potrebbero essere più stretti del previsto. Anche se il Comune anche questo è noto alle Fiamme Gialle deve ancora risolvere il problema del certificato di agibilità dell'attuale sede. Ad indicare una prima road map è l'assessore Luongo, che insieme agli uffici sta chiudendo il piano di alienazioni patrimoniali del Comune. Sarà un allegato fondamentale del piano di riequilibrio finanziario complessivo di Palazzo di Città, che va aggiornato entro 20 giorni. Intanto, restano alcuni nodi, di merito e di merito, che vanno sciolti nei prossimi giorni. «Entro due settimane riferisce l'assessore al Patrimonio approveremo il piano delle vendite. Da quel momento, potremo procedere con la pubblicazione dei bandi». Quanto all'alienazione di Palazzo di Città ed all'interessamento delle Fiamme Gialle, però, c'è da capire se la procedura potrà essere bypassata, essendo il venditore e l'acquirente soggetti pubblici.
Fatto sta che la Guardia di Finanza vorrebbe circa la metà di Palazzo di Città. Luongo lo conferma, riportando anche la valutazione economica precisa fatta stilare dall'amministrazione: «Secondo quanto ci ha messo nero su bianco l'agenzia Tecnocasa - dice - parliamo di 3,5 milioni di euro. La cifra sarà ulteriormente valutata dai nostri uffici prima di essere inserita definitivamente nel piano delle alienazioni». All'esito del primo sopralluogo delle Fiamme Gialle, l'assessore si mostra fiducioso: «Hanno visitato buona parte della struttura e si sono mostrati interessati a valutare nelle prossime settimane ulteriori aspetti di merito. Non a caso, sono venuti da noi con figure tecniche, che hanno osservato anche aspetti per loro importanti come quello della logistica».
Quanto all'iter, «una volta chiuso il nostro piano - continua l'assessore al Patrimonio - i nostri e i loro uffici si incontreranno per ulteriori intese». Inutile dire che dal punto di vista della gestione economica e politica, per l'amministrazione Festa, sarebbe un colpo importante dal quale partire per risollevare il bilancio. Luongo la definisce «una vera e propria svolta». «Sia perché accelererebbe il nostro passaggio a Palazzo de Peruta, sia perché, soprattutto, ci consentirebbe di incassare una cifra imponente nell'ottica del risanamento dei conti».
A Palazzo di Città, una volta realizzata l'operazione, resterebbero certamente l'Anagrafe e probabilmente qualche ufficio. Al momento, però, non è chiaro se l'interessamento delle Fiamme Gialle possa riguardare anche più della metà del manufatto. Luongo non esclude nulla: «Lo capiremo nei prossimi giorni sulla base delle loro richieste». Intanto, ci si chiede se nel piano delle alienazioni possano annidarsi nuovi colpi di scena. L'assessore al ramo, sul punto, assicura: «Il clou sarà rappresentato dalla vendita di Palazzo di Città e dell'ex Asilo patria e lavoro. Non toccheremo di certo pezzi pregiati quali Casina del Principe, l'Eliseo o il Teatro».
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