Avellino, è un Natale di passione:
villaggio sì, concerto Capodanno no

Avellino, è un Natale di passione: villaggio sì, concerto Capodanno no
Sabato 14 Dicembre 2019, 13:30
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Al via la seconda parte del Natale avellinese. Ma non senza polemiche, e una grande incognita sull'unica iniziativa finanziata con fondi pubblici della rassegna. Domani, come preannunciato, partirà a Parco Kennedy il «Villaggio di Babbo Natale». Delocalizzati i bus, invece, per l'attesa pista di pattinaggio sul ghiaccio, bisognerà aspettare fino all'inizio della prossima settimana. Salta definitivamente, invece, il concerto del 31 dicembre con l'associazione «Resto in centro», che accusa a viso aperto l'amministrazione comunale di non aver dato riscontro al suo impegno. Per finire, il «Castello magico» ed il videomapping a Piazza Libertà», che valgono 95.000 euro, sono ad un passo dal flop, in attesa di notizie dalla seconda procedura di affidamento operata dagli uffici di Palazzo Città.

L'assessore agli Eventi, Stefano Luongo, punta però l'attenzione sul «Villaggio di Natale». Aprirà i battenti domani. «La prima parte della programmazione ricorda è stata avviata con successo l'otto dicembre. La seconda prende il via domani nel parco Kennedy. Inaugureremo annuncia il grande Villaggio di Babbo Natale, e sarà il più attrattivo e attrezzato mai realizzato in questa città». Gonfiabili, allestimenti scenografici natalizi e casette di Natale «in un percorso riservato a bambini e famiglie», spiega l'assessore. Si tratta di un'attrazione di vaste dimensioni, su cui l'esecutivo punta molto.

A due passi, nell'ormai ex terminal bus dell'Air, dovrà sorgere, invece, il «Villaggio dello Sport». Ma quando? «Non appena l'area sarà liberata, cioè dal 15, partiranno i lavori di allestimento della pista di pattinaggio. riferisce Luongo Contiamo di aprirla per martedì, o al massimo mercoledì». Le attrazioni, anche qui, saranno numerose. Previsti anche mini-quad, aree gazebo per eventi e gonfiabili sportivi.

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Per una duplice iniziativa già ai nastri di partenza, c'è invece un fuori programma con polemica che arriva dal centro storico. L'associazione «Resto in centro» si era resa disponibile a finanziare un concerto di artisti locali a piazza Amendola per il 31 dicembre. Ieri, ha mandato tutto all'aria, accusando l'esecutivo Festa: «Consapevole del proprio impegno, profuso in questi anni e nel periodo estivo appena trascorso nell'organizzare e creare eventi per il rilancio del centro storico della città, l'associazione è purtroppo convinta che il proprio lavoro non abbia sortito alcun riscontro positivo da parte dell'amministrazione». Ed ancora: «L'associazione non è più in grado di sostenere economicamente tutte le spese previste da eventi del genere. Pertanto - accusa - ritiene opportuno che l'amministrazione comunale inizi a prodigarsi concretamente con idee e programmi che mirino ad un reale rilancio del centro storico».

Parole dure e chiare, dunque, che segano la fine dell'idillio con i commercianti del centro storico. Ma Luongo replica così: «Ho deliberato l'approvazione della loro proposta proprio ieri pomeriggio, poco prima di leggere la nota stampa. Prendo atto da giornali di questa posizione - evidenzia - perché non mi sono mai arrivate comunicazioni ufficiali. In ogni caso, il Comune non ha dato contributi economici a nessuno. Posso solo dire che il centro storico non è stato affatto trascurato. Ricordo le luci a via Nappi e le decorazioni al Duomo - continua - la Torre dell'Orologio illuminata per un mese e mezzo e infine, grazie all'Ance, l'albero luminoso a Piazza Amendola. Insomma, fatti e non parole. Altra cosa è se hanno deciso di far saltare l'iniziativa per problemi economici. Ciò detto, sono disposto a dialogare e apprezzo il loro impegno». Ma non c'è solo la grana che viene dal cuore antico della città a tenere in allarme l'amministrazione. Come è noto, i fondi dei ristori dello Stir, stanziati tra le proteste dell'opposizione per il videomapping e il «Castello magico» di Piazza Libertà, potrebbero restare inutilizzati. La prima procedura per affidare il progetto è andata deserta. Sulla seconda, che estende il campo a 15 imprese, non ci sono ancora riscontri positivi. Il tempo scorre e tutto potrebbe saltare. Luongo allora la mette così: «Gli uffici stanno lavorando sulla base dell'indicazione dell'amministrazione. Stiamo provando a regalare l'ultimo grande progetto alla città». I colpi di scena, in questa vera e propria telenovela, restano dietro l'angolo.
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