Riapertura scuole ad Avellino,
ecco 300 volontari della protezione civile

Riapertura scuole ad Avellino, ecco 300 volontari della protezione civile
di Gianni Colucci
Venerdì 29 Gennaio 2021, 08:57 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 17:49
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Centinaia di uomini in strada da lunedì per seguire il piano per li rientro a scuola degli alunni delle Superiori.
«Abbiamo tenuto un presidio continuo dall'inizio della pandemia davanti agli ospedali, alle carceri, nel corso delle consultazioni elettorali. Quindi siamo in grado di mobilitare i nostri volontari per questa delicata fase», dice Claudia Campobasso, a capo della protezione civile regionale. Da lunedì anche se, come indica il presidente della Regione, si andrà in classe con il 50% dei presenti. i volontari seguiranno con le loro pettorine e con divise ben riconoscibili passo passo gli allievi che entrano in classe. Ma saranno pronti a intervenire per far rispettare file, imporre l'uso della mascherina e sciogliere gli assembramenti anche alle principali fermate dei bus ad Avellino e nei centri della provincia dove ci sono istituti superiori. Quindi Montoro, Ariano Irpino, Grottaminarda, Cervinara, Mirabella, Lioni, Calitri e Sant'Angelo dei Lombardi saranno i centri in cui verranno assicurati i servizi di controllo ai capolinea e alle fermate più affollate, ma anche all'ingresso e all'uscita degli istituti scolastici superiori.
De Luca rivolge intanto disposizioni ai dirigenti scolastici, «in un contesto nel quale sono ancora molto gravi i rischi di un aumento dei contagi connessi alla ripresa delle attività scolastiche in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado», in vista della riapertura prevista da lunedì prossimo.


De Luca invoca «misure massimamente prudenziali nella organizzazione delle attività scolastiche, per scongiurare rischi connessi ad assembramenti, in aula e nei contesti di prossimità delle scuole». Quanto agli orari di ingresso degli alunni, il presidente della giunta regionale invita a non differenziarli «assicurando piuttosto il rispetto dei limiti percentuali di presenza in aula degli alunni attraverso forme di rotazione». Ad Avellino il tavolo in prefettura aveva previsto l'ingresso alle 8.15 per il biennio e alle 9.15 per il triennio. Ciò per venire incontro alle famiglie che avrebbero difficoltà nel gestire arrivi scaglionati in classe da parte di più figli.
In ogni caso gli uomini della protezione civile potranno anche chiamare i vigili urbani in caso di comportamenti non in linea con i comportamenti anticovid. A Mercogliano, in particolare, dove non ci sono istituti superiori ci sono le fermate dei mezzi che arrivano dalla provincia e quindi si trasferiscono ad Avellino.
L'attività della Protezione civile resta ancora dipendete dal COc, il centro operativo comunale che in moltissimi centri dall'inizio della pandemia ad oggi non è mai stato disattivato.

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La polizia municipale e i volontari saranno coordinati appunto dai Coc. Il servizio andrà avanti fino a quando i ragazzi digeriranno le norme che sono alla base del contenimento del contagio. «La gestione covid della protezione civile - spiega Campobasso - con spese sopportate dalla Regone e dalla protezione civile nazionale. In Campania i volontari sono diverse migliaia, iscritti sono diecimila e nei comuni della Campania sono utilizzati a rotazione». Ma anche la consegna della spese a casa, i controlli al quarantenato, il trasporto dei dializzati, il prelievo del rifiuto speciale ai domicili delle persone che sono in quarantena (il sacchetto preso alla porta al pianerottolo e portato al portone).
Presidi fissi anche alla Mostra D'Oltremare per le vaccinazioni, alle stazioni dell'alta Velocità e all'aeroporto di Capodichino, ma anche nei piccoli paesi. «Interventi macro e micro direttamente gestiti con i comuni che hanno la responsabilità dei Coc, a supporto delle Asl per la vaccinazione di massa che verrà, nostre le tende per il pretriage davanti agli ospedali. Insomma non lasciamo il territorio e ci adattiamo a questa nuova emergenza», elenca Campobasso.
 

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