Bimba di 4 anni morta, stop al funerale
indagini su stenti e violenze in famiglia

Bimba di 4 anni morta, stop al funerale indagini su stenti e violenze in famiglia
di Gianni Colucci
Venerdì 8 Luglio 2022, 23:00 - Ultimo agg. 10 Luglio, 09:55
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Stop a i funerali della bimba di quattro anni che sembrava fosse morta per un arresto cardiocircolatorio, in seguito ad una complessa patologia di cui soffriva. In poche ore si è aperto un scenario del tutto diverso. Ora si indaga sulle voci di maltrattamenti e forse lesioni, comunque scarsa propensione all’accudimento da parte di chi se ne prendeva cura, che avrebbero portato alla morte di Maria L. . Su questi interrogativi aperti dal decesso della bimba avvenuto il 6 giugno indaga la procura di Nola.
Maria aveva avuto un malore in casa a Mugnano del Cardinale, paesone a quindici chilometri da Avellino, dove la famiglia si era trasferita da Saviano solo da tre giorni. Inutile l’intervento del 118: i sanitari arrivati in casa hanno trovato la bimba esanime.


Una bimba che era stata male, nel suo recente passato anche un ricovero all’ospedale pediatrico Santobono a Napoli.
Dopo la morte, e lo strazio, erano stati organizzati anche i funerali, con tanto di manifesti funebri, quando la procura di Nola nella giornata del 7 luglio ha deciso di porre sotto sequestro la salma.
In 48 ore il quadro di un episodio che per la giovanissima età della vittima era di per sè già dolorosissimo, ha virato su tinte fosche.

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La bimba abitava con la madre, Enza L., 27 anni, originaria di Saviano e il suoi attuale convivente. Maria aveva anche un fratellino di sei anni. Portava il cognome della genitrice e all’anagrafe era registrata con la nota «di padre ignoto».
In realtà in questa vicenda entra con prepotenza un giovane di Quadrelle, piccolo centro dell’Avellinese, Lucio N., che si dice padre della bimba, mentre la sorella dell’uomo fa dichiarazioni su facebook riguardo a presunti maltrattamenti della bambina. Appaiono anche inquietanti fotografie, tutte da verificare, che mostrano una bimba con lividure e il volto segnato. Una ridda di voci disegna l’ambiente familiare in cui viveva Maria come al limite del disagio. In particolare colpisce l’episodio del ricovero in ospedale al Santobono della bimba che soffriva di una patologia piuttosto grave. Alcuni conoscenti della famiglia sui social sostengono che in corsia la bimba fosse affidata alle cure di una badante, mentre né la madre, né l’attuale convivente della donna, erano mai stati presenti durante i ricoveri. 

Tante notizie, anche contrastanti, che hanno gettato cupe luci sul destino della bimba. I commenti diffusi sui social subito dopo la morte di Maria hanno fatto scattare una serie di verifiche da parte dei carabinieri. La procura di Nola ha aperto un fascicolo, l’ipotesi di reato è maltrattamenti in famiglia.
La mamma di Maria, che nell’imminenza degli esami autoptici sarà iscritta nel registro degli indagati e potrà nominare un proprio perito, ha già avuto modo di descrivere la realtà dei fatti e ricostruire le ultime ore di vita della bimba. Lunedì saranno effettuati accertamenti anche sul corpicino dal medico legale Giovanni Zotti. 
Bloccati i funerali, è stato emesso un decreto di messa a disposizione della salma, attualmente giacente presso la morgue dell’ospedale Moscati di Avellino. Il provvedimento è stato firmato dal procuratore aggiunto di Avellino, Vincenzo D’Onofrio. 
La procura di Avellino opera infatti su delega di quella di Nola dove l’inchiesta è in carico al pm Francesco Riccio. 
Sono i carabinieri della compagnia di Baiano che hanno effettuato la prima fase dei delicati accertamenti. Gli uomini del capitano Antonio Antonazzo Panico il giorno 7 hanno dato esecuzione al decreto.
Ora si ricostruisce il contesto della tragedia. Innanzitutto si scandagliano le cartelle cliniche della bambina, ma si stanno verificando anche le informative prodotte dai diversi servizi sociali che hanno avuto in carico la famiglia.
La breve esistenza di Maria si chiude nel frastuono di voci dissonanti. 
«Facciamo silenzio e preghiamo - dice il parroco di Mugnano del Cardinale Don Giuseppe Autorino che si stava preparando al rito funebre e ha impartito l’estrema unzione alla bimba - perché il nostro angioletto ci possa continuare a sorridere dall’alto del paradiso».
Costernato anche il sindaco di Mugnano del Cardinale Alessandro Napolitano: «Non conoscevamo la famiglia in quanto residente in paese solamente da pochi giorni. Si tratta di un dramma per tutta la nostra comunità. Faremo quanto possibile per assicurare assistenza a quella giovane madre». 
 

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