Nuovo Clan Partenio,
stretta sui falsi incidenti

Nuovo Clan Partenio, stretta sui falsi incidenti
di Alessandra Montalbetti
Giovedì 4 Giugno 2020, 09:05
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Nuovo Clan Partenio, gli inquirenti nei giorni scorsi hanno effettuato altre perquisizioni.
Dopo la chiusura delle indagini preliminari per 27 indagati (23 sottoposti alle misure cautelari dallo scorso ottobre e 4 a piede libero) i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sono concentrati sul filone delle aste immobiliari truccate e su quello relativo a un giro di incidenti falsi i cui proventi dei risarcimenti sarebbero finiti nelle casse dell'organizzazione criminale. In particolare, stando all'ipotesi investigativa, le vittime dell'usura simulavano incidenti per poter saldare i debiti nei confronti dei componenti della consorteria criminale. Sinistri che in alcuni casi facevano registrare immaginariamente anche dei feriti per poter incassare il premio assicurativo. Inoltre, per non destare sospetti e rendere il tutto ancora più credibile, delle volte i protagonisti richiedevano l'intervento delle forze dell'ordine.

A tale proposito nel mirino della procura partenopea sarebbe finito un altro avvocato irpino, impegnato professionalmente nell'infortunistica stradale. Così gli investigatori, nel periodo del lockdown, hanno anche ascoltato alcuni dei clienti del professionista per testare la veridicità delle loro versioni e le circostanze nelle quali si verificarono i sinistri attenzionati dalle forze dell'ordine e di cui gli stessi malcapitati si resero protagonisti. Successivamente a quelle audizioni sono scattate alcune perquisizioni domiciliari nei confronti di quelli che la Procura partenopea - in base agli ulteriori elementi raccolti da testimoni anche reticenti - considera i possibili procacciatori d'affari del professionista avellinese. Il tutto al fine di reperire ulteriori elementi da sviscerare. Ma stando agli elementi finora acquisiti dagli inquirenti pare che ci sia una folta platea di testimoni falsi pronti a rendere dichiarazioni mendaci negli incidenti creati ad arte.

Ma non è escluso che il numero dei professionisti coinvolti nel giro degli incidenti falsi, e utilizzati dall'organizzazione criminale per compilare le pratiche infortunistiche, possa crescere ulteriormente.
Supplemento investigativo anche per filone delle aste immobiliari pilotate. Nei giorni scorsi sono state riascoltate alcune delle persone esecutate (i cui beni erano finiti all'asta) e rimaste vittime stando all'ipotesi accusatoria del nuovo clan Partenio 2.0.
Tutta la documentazione acquisita recentemente, sarebbe già finita sul tavolo della Procura partenopea e dunque non si esclude che possano esserci degli sviluppi imminenti, soprattutto nelle indagini inerenti al filone incidenti falsi, con la chiusura delle stesse.

Dunque, mentre da un lato - con la notifica dell'atto di conclusione delle indagini per i primi 27 indagati, di cui 23 sottoposti a misura cautelare personale e 4 a piede libero - l'inchiesta può dirsi conclusa e pertanto si attende la fissazione dell'udienza preliminare, sul versante delle aste giudiziarie e degli incidenti falsi l'attività degli inquirenti continua speditamente. Nel filone delle aste truccate, gli indagati sono 23, tutti in stato di libertà. Tra gli inquisiti, anche liberi professionisti irpini e tre avvocati del foro di Avellino, che, nella qualità di custodi giudiziari - stando all'ipotesi accusatoria - avrebbero favorito in qualche modo nell'aggiudicazione degli immobili sottoposti ad esecuzione, soggetti vicini al Nuovo clan Partenio, riorganizzatosi dopo l'incarcerazione dei capi storici Amedeo e Modestino Genovese.

 
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