Consiglio di Avellino senza intesa,
ira opposizione sulla presidenza

Consiglio di Avellino senza intesa, ira opposizione sulla presidenza
di Flavio Coppola
Lunedì 15 Luglio 2019, 12:00
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Ventiquattro ore al primo Consiglio comunale dell'era Festa senza l'intesa sul presidente dell'assise.

Il nome blindato dal primo cittadino, quello del fedelissimo Ugo Maggio, esponente di punta del gruppo «Davvero» non garantisce le opposizioni, che chiedono all'unisono un'indicazione diversa, che provenga proprio dalle minoranze. Sarà questo il primo terreno di uno scontro che si preannuncia senza esclusione di colpi.
 
Maggio si trincera nel silenzio, ma le minoranze si fanno sentire eccome. Dopo gli stop giunti dal leader delle opposizioni, il capogruppo di «MaiPiù», Luca Cipriano, e dal numero uno di «La Svolta», Dino Preziosi, posizioni apertamente contrarie all'elezione del già presidente del Consiglio, nell'interregno pentastellato di Vincenzo Ciampi, arrivano da tutti gli altri oppositori del sindaco. A cominciare proprio da Ferdinando Picariello, consigliere ed ex candidato sindaco dei Cinque Stelle. «L'anno scorso - ricorda Maggio era stato indicato dall'opposizione proprio a sua garanzia. Oggi garantirebbe la sola maggioranza». Ed ancora: «Dal sindaco Gianluca Festa, mi sarei aspettato un tentativo di dialogo su questa importante figura istituzionale. La responsabilità, su questo terreno, spettava a lui. Sono assolutamente deluso. Se questo sarà lo scenario annuncia - voteremo contro».

Salvo colpi di scena, la maggioranza dovrà votarsi da sola il presidente dell'assise. Affinché Maggio passi in prima votazione, serviranno 22 voti, uno in più dei 21 alfieri (sindaco compreso) che conta ufficialmente la coalizione civica. In seconda, basterà la maggioranza qualificata. Quella semplice in terza, dunque un solo voto in più. Verosimilmente, se non ci sarà un accordo, il nuovo presidente del Consiglio comunale di Avellino sarà quindi eletto nella seconda votazione. Ma non senza strappi e veleni.

Amalio Santoro, leader di «SiPuò» a Piazza del Popolo, non usa giri di parole: «Prima di tutto, trovo senza dubbio discutibile la procedura. Perché si fonda sul pensiero sbagliato per cui chi vince prende tutto e chi perde debba scomparire. Ma non è assolutamente così evidenzia perché parliamo di un ruolo di garanzia, senza contare che andrebbe tenuto presente anche l'esito elettorale del primo turno». Santoro non sosterrà Maggio per questo: «Questo incarico non può essere trattato come se si trattasse di un mezzo assessorato da dare agli amici degli amici continua il consigliere d'opposizione Mi aspettavo un'apertura, invece si parte male verso una sorta di dittatura della maggioranza».

D'altro canto, Santoro conferma che le opposizioni non si sono neanche viste per discutere di un nome alternativo. «Non c'è alcuna strategia, né alcun nome. Ma diremo di no, non per la persona, bensì per il metodo». Salvo sorprese, anche la Lega, capeggiata in aula da Biancamaria D'Agostino, non sosterrà il candidato della maggioranza. «Domani (stamattina ndr) mi confronterò sul punto con il gruppo dirigente locale del partito fa sapere la capogruppo e concerterò la decisione con loro. Ma è ovvio che sarebbe auspicabile che l'indicazione sul presidente del Consiglio comunale arrivi dalla minoranza. Il ruolo è troppo importante». I lavori del primo Consiglio comunale della nuova gestione partiranno ufficialmente alle 9.30 di domani mattina. Accanto alla delicata partita per la presidenza dell'aula, all'ordine del giorno, figurano l'ufficializzazione della giunta appena presentata e le linee programmatiche del primo cittadino, Gianluca Festa. Sarà l'occasione per entrare definitivamente nel vivo della nuova amministrazione, con l'indicazione del programma che il sindaco intende attuare nel prossimo quinquennio.
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