Un'altra giornata di passione nel centro vaccinale anticovid di Avellino. File a perdita d'occhio e tempi di attesa per fare l'iniezione di oltre 3 ore. L'Asl, nonostante i disagi registrati lunedì, non prende alcun provvedimento per gestire meglio l'iper-afflusso che negli ultimi giorni è aumentato in concomitanza con il via libera della Regione Campania alla terza dose per tutti i cittadini dai 18 anni in su. Si continua a garantire l'Open Day (accesso libero senza prenotazione) senza che sia stato previsto alcun correttivo per smaltire le file (sempre più lunghe) né corsie preferenziali per le persone anziane, i disabili e i soggetti fragili. Tutti sono costretti ad aspettare all'esterno, dove non ci sono panchine né servizi igienici. Va pure peggio quando piove (è successo lunedì) con gli utenti stipati come sardine nell'area antistante la tribuna Terminio del Pala Del Mauro. Sale la protesta. In tanti lamentano sia gli orari ridotti (cancelli aperti dalle 14 alle 20 e non più dalle 8 alle 20) sia il numero ridotto di centri vaccinali operativi (7 su 22).
Circostanze che portano nel capoluogo anche i residenti dei comuni dell'hinterland. In campo i sindaci. Dopo Luigi De Nisco (Venticano), che l'altra settimana ha chiesto di riaprire l'hub di Montefalcione, anche il primo cittadino di Aiello del Sabato, Sebastiano Gaeta, sprona l'Asl affinché il centro vaccinale di Atripalda torni a lavorare a pieno regime.
Dura presa di posizione anche di Giovanni D'Ercole, vice commissario provinciale di Fratelli d'Italia: «Il livello di disorganizzazione che si registra al punto vaccinale di Avellino, allestito al Palazzetto dello sport Del Mauro, raggiunge punte inaccettabili, che fanno letteralmente indignare e rabbrividire». L'esponente di Fdi ha raccolto in questi giorni diverse testimonianze: «Vengono rilasciati dai poveri soggetti vaccinandi video nei quali, in una ressa degna del peggior foro boario, vengono urlati i nomi dei cittadini che devono vaccinarsi, senza alcun rispetto della riservatezza e dell'umanità stessa. L'assembramento è tale e talmente increscioso che è davvero probabile contrarre il virus recandosi a fare il vaccino». Sarebbe un paradosso: «Viviamo da mesi rispettando le minime regole del distanziamento sociale e per fare il vaccino siamo costretti a restare per ore avviluppati in una bolgia infernale, pericolosissima. Considerato il momento storico che viviamo e l'invito costante alla vaccinazione ed al terzo richiamo, le autorità sanitarie dovrebbero organizzare punti vaccinali il più confortevoli possibile, per rendere facile e serena l'attività vaccinale e per indure a vaccinarsi chi ancora non lo ha fatto. È, invece, evidente che le scene di questi giorni sono la peggiore pubblicità possibile al vaccino».
Le responsabilità, secondo D'Ercole, sono da ricercare nei vertici della Regione Campanai: «Questi disagi sono soprattutto la dimostrazione di una totale inadeguatezza della sanità targata De Luca: ci dica l'ex sindaco Salerno cosa pensa delle indecenti immagini che vengono diffuse in queste ore e se intende prendere provvedimenti nei confronti di chi sta dimostrando tutta la propria inidoneità a svolgere ruoli organizzativi in un momento tanto grave per la nostra provincia». Infine, l'appello con un'altra appendice polemica: «Se il presidente della Regione non interverrà sulle indecenti scene di questi giorni, per sanare immediatamente un vulnus grave alla campagna vaccinale, vorrà dire che egli altro non è che un nemico dell'Irpinia».