Comunali 2020 in provincia di Avellino:
alleanze in ordine sparso nei 14 Comuni

Comunali 2020 in provincia di Avellino: alleanze in ordine sparso nei 14 Comuni
di Livio Coppola
Lunedì 16 Maggio 2022, 08:24 - Ultimo agg. 20:52
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Dal doppio Pd ai renziani in ordine sparso, dalle alleanze spurie alle rivalità storiche che si rinnovano nel tempo.
È ufficialmente partita in Irpinia la campagna elettorale per le elezioni amministrative del prossimo 12 giugno. Ieri mattina la consueta bagarre per la presentazione della liste nei 14 Comuni, per complessivi 65mila abitanti, coinvolti nel turno di consultazione. Fari puntati sui centri più importanti, quantomeno per grandezza: Solofra, quarto in provincia a livello demografico, e poi Atripalda (settimo) e Grottaminarda (nono). Da nessuna parte ci sarà ballottaggio, un mese di tempo e i verdetti saranno noti, per un'elezione che anche questa volta fungerà da prologo a partite più altisonanti. 

Senza arrivare già alle Politiche dell'anno prossimo, quella più vicina dovrebbe riguardare l'ente Provincia: se il Consiglio di Stato non ribalterà il verdetto del Tar sulla ripetizione del voto per il presidente in due fasce di Comuni, durante l'estate l'attuale vertice Rino Buonopane (Pd, al momento unito) e Angelo D'Agostino (Renziani e Festiani) torneranno a giocarsi lo scranno più alto sottoponendosi al voto degli amministratori di 30 comuni, alcuni dei quali inseriti in questa tornata di amministrative, in primis le assai strategiche Atripalda e Solofra.

Dunque, i risultati di giugno andranno a determinare non solo 14 sindaci e 166 consiglieri, ma porteranno ad aggiornare anche la platea degli aventi diritto al voto di secondo livello per Palazzo Caracciolo.

Un dato che non è sfuggito alle diverse componenti del Partito Democratico, che come da copione si presentano divise in quasi tutti i Comuni più rilevanti, con la consueta scusa del «civismo da piccoli centri» che non consentirebbe progetti unitari. Basti pensare che i vertici provinciali dem, forse non troppo consapevoli del fatto che le fratture potrebbero ripercuotersi anche nell'eventuale secondo round tra Buonopane e D'Agostino, discuteranno del voto solo dopo la presentazione delle liste, con una direzione convocata per domani dal segretario Nello Pizza. Di cosa parleranno? Magari di Atripalda, dove lo scontro interno al partito è ormai cristallizzato da un paio di consiliature. Il derby degli Spagnuolo (c'è poi l'outsider di Abc Nunzia Battista) vede in prima linea proprio i leader correntizi di via Tagliamento. Con Giuseppe, sindaco uscente, c'è il consigliere regionale Maurizio Petracca, ma anche i Popolari demitiani, che hanno un assessore uscente, e persino i renziani dell'altro consigliere regionale Enzo Alaia, questi ultimi però in versione «sostenitori esterni». A supporto invece di Paolo, a sua volta già ex primo cittadino, c'è il tandem composto da Livio Petitto, anche lui consigliere regionale fresco di ritorno nel Pd, e da Umberto Del Basso De Caro, deputato democrat sannita con forte interesse per l'Irpinia (e qui si aprirebbe il discorso per le Politiche 2023, ma rimandiamo). Con loro è schierato anche il sindaco del capoluogo Gianluca Festa, che allo stesso Paolo Spagnuolo ha affidato la guida di una partecipata, l'Acs.

Capitolo Solofra. Nella cittadina del distretto conciario si rinnova la frattura nel Pd, ma cambiano le coalizioni. L'uscente Michele Vignola lascia spazio dopo due mandati alla candidatura di Marilù Guacci, sempre con la benedizione di Petracca. Il tandem Petitto-De Caro, con i voti pesantissimi dell'imprenditore Gaetano De Maio, sostiene invece Nicola Moretti, che di partenza può contare sulla vicinanza di Alaia. L'outsider è Antonello D'Urso, teoricamente più spostato verso il centrodestra ma in una dimensione assolutamente civica.
Non contenti, a Grottaminarda i democratici producono una spaccatura ancora più ricercata. Al fianco del candidato sindaco Marcantonio Spera si vengono a trovare insieme Petracca e Petitto, peccato che dal circolo locale sia emerso il dissenso di Antonella Meninno, già candidata alle scorse regionali nella lista dem, che andrà a sostenere insieme a Italia Viva e centristi l'avvocato Vincenzo Barrasso.

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Insomma, paese che vai alleanze che trovi. Spostandosi verso il Mandamento, a Baiano ci si imbatte nel primo cittadino uscente, Enrico Montanaro, che punta al terzo mandato (da quest'anno si può nei comuni fino a 5mila abitanti) forte dell'appoggio del suo schieramento di riferimento, Italia Viva, ma anche di pezzi consistenti di Pd e Sinistra. Più di centrodestra la compagine avversaria di Emanuele Litto, che conta al suo interno esponenti di Fratelli d'Italia. A Montemiletto Pd abbastanza compatto con Agostino Frongillo, mentre Massimiliano Minichiello dovrebbe contare, tra gli altri sul supporto di renziani e moderati.

A proposito di centro, al di là delle dinamiche interne al Pd e a Italia Viva (che a Montemarano cerca la conferma di Beniamino Palmieri, osteggiato però da un altro esponente di partito, Luigi Ricciardelli), come già accennato si registra il ritrovato attivismo dei Popolari, che con il tandem Giuseppe De Mita-Giuseppe Del Giudice (l'ex premier Ciriaco De Mita è fermo ai box per riprendersi dalla frattura al femore, con ottimi segnali negli ultimi giorni) hanno rinnovato l'intesa atripaldese con Giuseppe Spagnuolo e contribuiranno alle candidature di Domenico Forgione a Gesualdo e di Angelo Lanza a Flumeri, esponenti demitiani storici ma attualmente sostenuti anche dal Partito Democratico. Tra i candidati consiglieri nei 14 comuni figurano anche militanti mastelliani di Noi di Centro, come annunciato dal coordinatore Ciro Aquino, così come si possono registrare presenze sparute di schieramenti come Forza Italia e Lega. Restano invece a guardare, come quasi sempre accade nei piccoli centri, i 5 Stelle.

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