Detenuti evasi dal carcere di Avellino,
preso Kalifi: l'ombra dei rapporti con gli integralisti

Detenuti evasi dal carcere di Avellino, preso Kalifi: l'ombra dei rapporti con gli integralisti
di Gianni Colucci
Martedì 8 Febbraio 2022, 07:00 - Ultimo agg. 11:27
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Hassin Kalifi, 40 anni, evaso l'11 gennaio scorso dal carcere di Avellino e arrestato ieri in Francia, fece perdere le sue tracce insieme con un altro detenuto, Florin Mocian, 21enne romeno, al momento ancora in fuga. Kalifi e Mocian riuscirono ad evadere dal carcere insieme con un terzo detenuto che si ferì durante la fuga. Venne preso dai carabinieri prima che riuscisse ad allontanarsi.

Violento, spietato, capace di intessere rapporti con malavita comune e ambienti della comunità islamiche, era finito in un'inchiesta della procura di Bolzano per reati di spaccio e prostituzione minorile.

Ma era coinvolto anche in una rete internazionale di traffico di droga che la Dda di Bolzano aveva ritenuto in qualche maniera connessa ad attività collaterali a gruppi terroristici internazionali.

Su di lui sono continuate le attività di sorveglianza in relazione ai suoi rapporti con ambienti del terrorismo islamico quando era finito in carcere.

Nel 2017 era stato indagato perché cedeva droga ad una ragazza minorenne, solo quindici anni, in cambio di prestazione sessuali. Di qui la condanna del tribunale di Trento per prostituzione minorile e consegna di droga a minore, entrambi reati consumati in concorso con un 27enne del posto che aveva circuito la ragazzina. Una pena pesante anche in riferimento al suo fascicolo che lo vedeva sotto l'attenzione Dda, la direzione investigativa antimafia e antiterrorismo.

Il giovane complice infatti avrebbe avuto un collegamento con un'inchiesta svolta dalla Mobile di Bolzano.

Nel luglio del 2017 furono sequestrati nel capoluogo altoatesino 7 chili di eroina purissima, arrestate nove persone e segnalati 130 clienti. Dell'organizzazione, il cui capo era un certo Alì, faceva parte anche Kilifi. Un'organizzazione multietnica composta da albanesi, marocchini, tunisini e italiani che operava anche nelle regioni limitrofe.

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I pagamenti per le forniture di droga avvenivano attraverso il sistema del money transfer. I soldi, infatti, venivano inviati da cittadini italiani ad altri italiani o a persone residenti in Tunisia. Il circuito è utilizzato quasi esclusivamente tra stranieri che girano il denaro alle famiglie nei paesi d'origine: così venivano pagati i carichi.
Kilifi aveva 20 anni quando venne arrestato a Modena per aver seviziato un connazionale che si rifiutava di spacciare. Quando Kilifi si è presentato in aula per essere processato, siamo nel 2007, era stato protetto da una paravento, dato che era stato minacciato dalla comunità locale dei suoi connazionali che avevano saputo delle sue malefatte. 

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