Evasione Tari, la carica dei duemila irriducibili. Assoservizi: «Palesatevi»

La lista dei morosi è cresciuta ancora, l'ultimo monitoraggio con circa 4.000 questionari per stanare altrettanti contribuenti fantasma

Un bidone dei rifiuti
Un bidone dei rifiuti
di Flavio Coppola
Lunedì 21 Novembre 2022, 08:19
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Ancora duemila irriducibili dell'evasione fiscale sulla tassa rifiuti in città. Ultima chiamata di Assoservizi.
La società di riscossione delle imposte comunali aveva inviato, ad inizio settembre, circa 4.000 questionari per stanare altrettanti contribuenti fantasma. Nuclei familiari residenti ad Avellino che non hanno mai presentato alcuna dichiarazione per la tassa rifiuti, con nessun componente iscritto a ruolo. I cittadini raggiunti dall'avviso avrebbero dovuto palesarsi negli uffici o rispondere via mail, entro 60 giorni. Solo la metà di loro l'ha fatto, ottenendo spesso anche una riduzione degli addebiti. Per tutti gli altri, quindi, sono pronte a scattare le sanzioni previste dalla norma e preannunciate dal gestore, per importi che vanno dai 100 ai 500 euro. «Anche se apre il presidente di Assoservizi, Attilio Ortenzi non saremo fiscali e, al di là della scadenza del termine, siamo disponibili a regolare le nuove posizioni senza alcuna sanzione».

Ma i 60 giorni sono scaduti e i duemila furbetti della Tari potrebbero restare ancora nell'ombra.

Si tratta dell'ultima sacca di evasione rimasta in un settore completamente riordinato dal gestore privato dell'ente. Con introiti mai visti negli ultimi anni.

La notizia che arriva dal settore Finanze e Tributi di Piazza del Popolo è che la lista di carico degli utenti, ovvero la massa delle superfici tassate e su cui si paga l'imposta sui rifiuti, è cresciuta ancora. Da 13,7 a 14 milioni di euro. Una platea reale e definita, scremata da 4.500 utenti deceduti e da un migliaio di attività commerciali chiuse da tempo. Una ripulita nel database che il Comune non aveva mai fatto negli ultimi anni, dimostrando che settori quali l'Anagrafe e i Tributi non dialogavano tra loro. Intanto, da quest'anno, sono arrivati in una sola volta sia i bollettini di saldo che l'acconto per l'anno prossimo.

Si avvicina la fine del 2022 ed è tempo di bilanci. «Ormai dice Ortenzi siamo intorno al 90 per cento di riscossione della Tari, a fronte del 50 che il Comune conseguiva negli anni passati». Ma è proprio sul recupero dell'evasione fiscale degli anni passati che continuano ad arrivare risorse e si migliorano i risultati di riscossione. Alla data del 31 dicembre scorso, Assoservizi aveva accertato una mole di tributi evasi negli anni precedenti pari a 26 milioni di euro. Nel Bilancio di previsione corrente, ha stimato di incassarne 6 entro il 2022, 6,5 entro il 2023 e 7 entro il 2024. «Importi continua che stiamo incassando, in linea con le previsioni, forse anche un po' oltre». Dunque, Avellino avrebbe già cambiato diametralmente passo sul nodo cruciale delle tasse che, in definitiva è quello che ha portato il Comune al pre-dissesto. «Il fenomeno è in forte riduzione conferma il presidente del gestore privato e, anche quando ci sono problemi, ormai, la gente ci contatta o si presenta ai nostri sportelli. Dunque, navighiamo verso una situazione di gestione fisiologica e non più patologica».

Dunque, all'orizzonte, non ci sono nuove ondate massive di avvisi di accertamento. Dall'anno nuovo, per contro, sarebbero dovuti arrivare i nuovi canoni di fitto degli alloggi comunali, rimodulati ai sensi del regolamento Acer che, in molti casi, li vede raddoppiare o triplicare. Ad inizio 2021, Assoservizi inviò i bollettini rideterminati e venne fuori un putiferio. Poi la Regione congelò i rincari fino al prossimo 31 dicembre. Da quanto si apprende, anche stavolta, la stangata dovrebbe slittare. Secondo le informazioni ufficiose che circolano, quantomeno fino ad aprile.
Buone notizie, dal fronte fiscale, anche sul versante del risanamento dei conti comunali, visto che con le vendite patrimoniali non si è incassato nulla, ma anche per avere sempre maggiore liquidità. È la più solida certezza a cui il Comune possa aggrapparsi in un frangente di transizione pure per il suo piano di riequilibrio. Il Patto col Governo destinato ai Comuni indebitati, che doveva essere siglato nelle scorse settimane, è infatti ancora nel limbo. Con il nuovo esecutivo di destra che starebbe valutando quanto poter mettere sul piatto.
 

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