Ha un volto, un nome ed anche una sanzione amministrativa da pagare il proprietario del cane che, lo scorso 10 maggio, provocò la caduta del campione del mondo Remco Evenepoel, dopo appena venti km dall’inizio della quinta tappa del Giro d’Itaia, da Atripalda a Salerno.
Per ora, l’imprudenza di lasciare il piccolo meticcio libero di prendersi il suo minuto di celebrità in eurovisione lungo la statale a Venticano, provincia di Avellino, è costata 50 euro all’improvvido detentore dell’animale.
«C’era un’ordinanza molto chiara che invitava tutti i possessori di animali ad assicurarsi di non lasciarli liberi durante il passaggio della corsa» ricorda il sindaco di Venticano, Luigi De Nisco.
E’ arrabbiato, il sindaco. Molto arrabbiato. E non solo perché il nome del suo paese è stato associato ad un episodio che ha fatto discutere. Ma anche perché il rischio che la Soudal Quick Step, la sqaudra del campione belga, decida di chiedere un risarcimento non è del tutto svanito.
Ad allontanare lo spettro, ci ha pensato il Covid che, di fatto, ha dapprima messo fuori causa proprio Evenepoel e, dopo pochi giorni, ha decimato l’intera squadra.
Ma intanto, in paese, a far discutere è anche un altro accadimento portato alla luce dalle riprese di Eurosport, proprio negli attimi concitati delle cure portate dai sanitari al campione del mondo dopo la caduta.
Le telecamere hanno ripreso una mano galeotta che, approfittando del parapiglia, sfila letteralmente la borraccia dalla bicicletta dello sfortunato ciclista. Una scena che, lì per lì, ha fatto sorridere i più a casa, rilanciata anche da quello straordinario moltiplicatore che sono i social. Meno gli abitanti di Venticano.
Il motivo? Avrebbero perfettamente individuato il volto dell’autore. Che, clamoroso a dirsi, sarebbe proprio lui, lo stesso proprietario del cane che ha provocato la caduta di Evenepoel. Eroe sgangherato per un giorno.
