Grottaminarda, il dolore per l'addio
a Rocco e Lorenzo morti sulla Telesina

Grottaminarda, il dolore per l'addio a Rocco e Lorenzo morti sulla Telesina
di Nicola Diluiso
Lunedì 23 Settembre 2019, 09:01
3 Minuti di Lettura
Il silenzio che spezza il cuore. L'angoscia e la tristezza che prendono il sopravvento. Quando le due bare di Lorenzo Schirinzi e Rocco Guarino hanno varcato la soglia della camera ardente allestita nella sala del ristorante Paradise un fiume di gente si è stretto simbolicamente verso l'ultimo cammino del 15enne e dello zio 49enne morti nell'incidente sulla Telesina la notte di giovedì scorso.
 
Nel Santuario di Carpignano, a poche decine di metri dall'abitazione della famiglia Guarino-Schirinzi, prima del rito funebre molti hanno liberato nel pianto il proprio urlo di dolore. Di un dolore che ha sconvolto tutti.
Le urla strazianti di Livia, madre di Lorenzo e sorella di Rocco, hanno toccato le corde del cuore. Davanti al Santuario il picchetto d'onore dei carabinieri, schierati in doppia fila al passaggio delle due salme. A porgere le condoglianze ai familiari ed a Giuseppe, papà di Lorenzo, sottufficiale dell'Arma, anche Maurizio Stefanizzi, generale Legione Carabinieri Campania.
Con lui anche i colonnelli dei Comandi provinciali di Avellino e Benevento (dove lavora il maresciallo Giuseppe), Massimo Cagnazzo e Germano Passafiume.
Davanti al sagrato uno striscione che ricorda: «Sarete sempre con noi. Francesca, tu non mollare».
Tanta gente si è recata nella frazione alle porte di Carpignano. Tanta gente che non è stato possibile far confluire nel Santuario. Altoparlanti accesi per seguire la funzione eucaristica. È stato monsignor Sergio Melillo vescovo della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia ad officiare il rito funebre: concelebrato con don Luigi Caria e padre Antonio Venuta. La riflessione della sua omelia ha preso spunto da una lettura di un brano dell'Antico Testamento.
«Questa morte, assurda che sia, è una grande lezione di vita per ciascuno di noi. E Gesù l'ha tracciato questo programma, perché anche lui è stato provato dal dolore dalla sofferenza«, ha sottolineato il vescovo. Il quale ha poi fatto riflettere: «Dalla nostra esperienza umana, quanto accaduto è quasi smarrirsi in un momento davvero straziante. Per questo papà, per questa madre, per questo fratello (Andrea, ndr), per questa famiglia (i nonni Guerino Guarino ed Antonietta Siconolfi, ndr), pregando per Francesca, stringendoci intorno a queste bare, ci mettiamo in ginocchio davanti a Gesù e chiediamo: sostienici ed incoraggiaci».
Per lenire il dolore le parole potrebbero non bastare. La comunione con Dio è l'essenza della Fede.
Crollo morale e fisico per la famiglia per la morte e per le gravissime condizioni in cui versa Francesca che è in coma al Rummo di Benevento. Il vescovo Melillo, quindi, chiosa: «Gesù ha predicato ma soprattutto ha vissuto il mistero della croce, Lui ha vinto questa morte e che la vita assume un fatto nuovo: come se Lorenzo e Rocco fossero in una stanza accanto a noi».
La comunità scolastica del Parzanese di Ariano Irpino, dove Lorenzo era iscritto al secondo anno, ha presenziato: compagni di scuola con mazzi di fiori bianchi. Allo stadio di Lioni, dove il Grotta ha giocato è stato osservato un minuto di silenzio. Il tifo organizzato di Grottaminarda, il Regime Red Lions ha esposto due striscioni. Uno per Rocco e Lorenzo, un altro per Francesca. Il sindaco di Grottaminarda Angelo Cobino che per ieri aveva disposto il lutto cittadino in Chiesa, il gonfalone del Comune è stato listato a lutto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA