Il prefetto: «Irpinia crocevia per criminali, ma l'attività di intelligence sta funzionando»

Nel giro di un mese la polizia riesce a sventare un secondo assalto armato, ma resta alto l'allarme

Una foto di archivio
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Sabato 12 Novembre 2022, 08:16
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Nel giro di un mese la polizia riesce a sventare un secondo assalto armato in Irpinia: il 13 ottobre a Cesinali, ieri a Montoro. Ancora una volta si tratta di bande provenienti da fuori provincia. La Squadra Mobile ha bloccato rapinatori armati fino ai denti. «È un'altra occasione che sta a dimostrare come l'attività di presidio delle forze dell'ordine sul territorio, unitamente a un'attività d'intelligence già in corso, consente di arginare questi episodi particolarmente violenti», sottolinea il prefetto Paola Spena.

«È la dimostrazione che spesso il territorio di Avellino, collocato al crocevia di diverse province, diventa oggetto di qualche incursione di tipo predatorio aggiunge Spena È davvero motivo di soddisfazione prendere atto di questa capacità reattiva molto forte delle forze dell'ordine che sono riuscite ad arginare e a evitare questo episodio.

Certo - ammette - c'è stato il proiettile vagante che ha colpito, per fortuna solo lievemente, un cittadino». Il bilancio dell'operazione della Squadra Mobile di Avellino è dunque positivo. In ogni caso, secondo il prefetto, serve sempre «una maggiore attenzione sia sotto il profilo della prevenzione, sia sotto quello del contrasto, perché le zone che si affacciano verso il Salernitano, così come l'area dell'Ofantina, sono state spesso oggetto di incursioni da parte di gruppi provenienti dal Foggiano o, come nel caso di specie dalla provincia di Napoli, o anche di altra origine. Quindi eleviamo sempre la soglia di attenzione», l'invito di Spena. Che poi ribadisce: «Dobbiamo apprezzare il grande lavoro delle forze dell'ordine e anche lo stretto rapporto di collaborazione che le forze dell'ordine riescono a creare con la cittadinanza».

Appena un mese fa l'episodio quasi simile che si verificò a Cesinali. In quella occasione vennero fermati e arrestati i componenti di un pericoloso commando pugliese, pronto ad assaltare un portavalori lungo il raccordo autostradale per Salerno. Quel blindato avrebbe dovuto trasportare otto milioni di euro alle filiali di Napoli e di Salerno della Banca d'Italia. La banda criminale pugliese venne intercettata dalla Squadra Mobile di Foggia al casello autostradale di Cerignola Ovest. La colonna di cinque veicoli venne seguita fino in Irpinia. La Questura di Avellino fece cinturare il perimetro a ridosso del capoluogo e della Valle del Sabato. Due delle vetture del convoglio, una Jeep Compass bianca e una nera, vennero bloccate davanti al cimitero di Cesinali. I tre malviventi a bordo della macchina nera furono subito ammanettati. I banditi a bordo della bianca si aprirono la fuga sparando colpi di arma da fuoco all'indirizzo della Polizia. Ne nacque una sparatoria e un inseguimento lungo le strade del paese. I malviventi lanciarono chiodi a quattro punte sull'asfalto, ma non riuscirono a fermare i poliziotti. Poi abbandonarono la vettura sui binari della ferrovia alla frazione Villa San Nicola, per scappare a piedi. Uno di loro, il 31enne Giovanni Rinaldi, rimase ucciso. Uno dei fuggitivi, il latitante Savino Ariostini, venne catturato la mattina successiva sempre a Cesinali.
k. g.
 

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