«Dammi un buon motivo» recitava il precedente singolo di Antonio Preziosi. Venerdì prossimo il nuovo capitolo del percorso musicale forse ne potrebbe fornire diversi per ascoltarlo. «Tra le mie stanze» è il titolo della nuova canzone (Orangle Records/ distribuito da Universal/Ingrooves) in uscita venerdì su Spotify e tutti i digital Store, ma anche sul canale YouTube dell'autore dove sarà accompagnato dal videoclip diretto da Giulio Di Rienzo.
«Tra le mie stanze» è un lavoro fatto in famiglia: «La canzone nasce a Milano dopo un confronto con mio cugino Daniele Martone, in arte Dani3l3. Abbiamo scritto insieme il ritornello» spiega Preziosi. Il resto del testo e la melodia sono di Preziosi, l'arrangiamento di Martone. L'ambito pop rock italiano in cui si muove quest'ultimo è la conferma della direzione di Preziosi.
La melodia e il canto fanno capolinea nel percorso artistico di Preziosi, studente di teatro al Dams di Roma 3, che si è affidato alla cure del maestro Giuseppe Relmi per affinare la tecnica vocale ed ha reimbracciato il basso. «Questa canzone è il riassunto delle mie relazioni sentimentali. Il momento della separazione, della rottura è quello in cui ci si ritrova nella propria camera, dove si è vissuti da ragazzi. È il momento in cui bisogna contare solo su sé stessi».
Una stanza piccola, ma contenitore di grandi sogni è la protagonista nel videoclip. Preziosi ci porta a scoprire il suo mondo giovanile e le sue collezioni: «Gli action figure sono la mia passione. Masters of The Universe, Tartarughe Ninja, Matrix, ma soprattutto i Simpson» su cui ha scritto una tesi di laurea e vorrebbe organizzare una mostra. Nel video Preziosi prende il volo e cita il film Pane e tulipani di Silvio Soldini. C'è il piazzale dello Stadio Partenio-Lombardi ed anche il Ponte della Ferriera di Avellino: «Avevo qualche remora. Purtroppo è un luogo che è diventato tristemente noto per i tentativi di suicidio. Giulio ha insistito. Gli vogliamo dare un nuovo valore». Altri scorci sono di Mirabella Eclano e di Bonito: «Ringrazio Gaetano Di Vito del Museo delle cose perdute. Abbiamo girato in una chiesa sconsacrata e nel Teatro di Mirabella». Il videoclip è una macchina del tempo: Ad ogni inquadratura si salta in una generazione differente, ma le influenze musicali sono ben precise: Mike Shinoda dei Linkin Park, The National, Blink 182, Sum 41. Non finisce qui: il mese prossimo pronti altri due singoli in tandem con VittoriaLo: un inedito che strizza l'occhio alla new wave ed una cover dei Bluvertigo.