Incendio nella casa di legno di Avellino,
famiglia salvata dai vicini extracomunitari

Incendio nella casa di legno di Avellino, famiglia salvata dai vicini extracomunitari
di Paola De Stasio
Martedì 4 Gennaio 2022, 12:30
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Poteva essere la cronaca di una imperdonabile tragedia: il rogo di un prefabbricato con all'interno due bambini ed i genitori. Fortunatamente è la storia di un pericolo scampato grazie al coraggio di cittadini extracomunitari, che appena hanno visto le fiamme divampare si sono lanciati a spegnere il fuoco con ogni mezzo rudimentale nell'attesa che arrivassero i vigili del fuoco, allertati sempre da loro.

Il prefabbricato era di legno, le fiamme avevano già aggredito una parete esterna, se l'intervento di soccorso non fosse stato tempestivo, il fuoco avrebbe avvolto la struttura, le fiamme si sarebbero propagate in un batter d'occhio, senza lasciare possibilità di fuga alla famiglia all'interno che non si era accorta di nulla.

A quanto pare, l'incendio spento prima che facesse danni, avrebbe una natura dolosa. È quanto emerge dai primi accertamenti effettuati sul luogo dai carabinieri della compagnia di Montella e dai vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza l'area.

In quel prefabbricato in via Schito, sorto dopo il terremoto dell'80 come insediamento provvisorio, vive un pregiudicato napoletano con la moglie, una donna di Montella, e due bambini. L'uomo è stato in carcere per droga, ora è fuori. Non si esclude a questo punto che sia stato un atto concepito e maturato negli ambienti della micro criminalità. L'autorità giudiziaria ha ipotizzato il reato di tentato omicidio. Si attendono ulteriori riscontri a seguito di un approfondimento delle indagini. 

Aspettando che l'inchiesta giudiziaria faccia il suo corso, c'è da tirare un sospiro di sollievo: tutto è bene quel che finisce bene. In quel vecchio insediamento di 40 anni fa ormai i prefabbricati sono tutti vuoti, ci vivono soltanto la famiglia che ha subito l'atto doloso, e tra l'altro la moglie è già assegnataria di un alloggio popolare, e altre due famiglie marocchine che risiedono stabilmente a Montella da anni. Ed in questa storia il loro gesto è stato davvero encomiabile. Il gruppo di marocchini appena ha visto le fiamme non ha esitato a lanciarsi per spegnere il fuoco, consapevoli del fatto che essendo prefabbricati in legno trattato, sarebbero bastati pochi minuti per far divampare un rogo che avrebbe distrutto tutto. Se le indagini dovessero confermare l'ipotesi di dolo e quindi il reato di tentato omicidio, questa vicenda assumerebbe un risvolto davvero preoccupante, inquietante. Il segnale che nell'ambito dello spaccio di droga si consumano pesanti vendette anche in un territorio come quello dell'Alta Valle del Calore, questo presuppone che ci sia un grosso giro, che ci sia una piazza di spaccio importante e che intorno ad essa ruotino grossi interessi, e che ci sia gente capace di tutto pur di detenere e di conservare un ruolo di primo piano.

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