Irpiniambiente, al via presidio permanente davanti la sede dell'Ato

La protesta va avanti fino alla convocazione dell'assemblea dei sindaci

Irpiniambiente, al via presidio permanente davanti la sede dell'Ato
Irpiniambiente, al via presidio permanente davanti la sede dell'Ato
Domenica 18 Febbraio 2024, 12:40
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«Dalla prossima settimana saremo in presidio davanti alla sede dell'Ato rifiuti di Avellino fino a quando non sarà convocata l'assemblea dei sindaci irpini per discutere dell'acquisto delle quote di Irpiniambiente da parte dei Comuni dell'ambito».

Lo affermano in coro i riferimenti dei sindacati di categoria che anche ieri mattina sono stati presenti a Collina Liguorini, nell'ambito della mobilitazione avviata da tempo sulla questione dell'affidamento del ciclo integrato dei rifiuti. No al privato, sì ad una soluzione che rimetta in gioco, quale braccio operativo del servizio, la stessa società in house della Provincia.

«Siamo presenti con una delegazione sindacale afferma il segretario della Fit Cisl, Francesco Codella - per avere l'ennesimo confronto sul tema con i vertici dell'Ato o del Settore Ambiente e Ciclo integrato della Regione Campania.

Chiediamo risposte concrete. È un mese che attendiamo la convocazione dell'assemblea dei sindaci per trovare soluzioni e mettere i primi cittadini di fronte alle loro responsabilità sulla gestione dei rifiuti. Abbiamo cercato di coinvolgere i consiglieri regionali ma anche da loro nessun riscontro».

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E aggiunge: «Vogliamo capire che fine faranno i 500 lavoratori di Irpiniambiente. Noi chiediamo che anche la nuova società sia pubblica, per assicurare maggiori garanzie al servizio e alle stesse maestranze. Saremo qui in presidio fino a quando non ci sarà la convocazione dei sindaci. Il timore è che si vada verso il privato come ha fatto il Comune di Avellino, effettuando, secondo noi, una scelta scellerata dividendosi dal resto della provincia». Indice puntato contro l'Ato anche da parte del segretario dell'Ugl Ambiente, Nunzio Marotta: «Siamo stati qui un mese fa, ottenendo rassicurazioni dal presidente Vittorio D'Alessio sulla convocazione di un Consiglio d'ambito ad hoc propedeutico ad una successiva assemblea dei sindaci. Chiediamo si definisca un "piano b", sapendo che per l'Ato il percorso principale resta sempre l'affidamento della gestione del servizio alla Irpinia Rifiuti Zero srl. Società in house che, però, dovrà avere una sua legittimazione a poter operare solo dopo la decisione del Tar sul ricorso dell'Antitrust attesa per il 24 aprile».

Da qui la proposta: «Si prenda in considerazione la strada dell'acquisto delle quote del ramo d'azienda di Irpiniambiente da parte dei Comuni irpini che potrebbero costituire la società pubblica chiamata a operare sul territorio. La Provincia, proprietaria della spa di via Cannaviello, ha anche annunciato che il costo è di 2,5 milioni di euro, inviando ai singoli Comuni il calcolo dell'esborso in base alla popolazione. Dunque, il quadro è completo. Per questo è giunto il momento di capire l'obiettivo del presidente D'Alessio: vuole una società pubblica o rivolgersi al privato? Il suo atteggiamento suggerirebbe la seconda opzione ma per noi i servizi essenziali devono restare in mano pubblica. Siamo pronti ad eclatanti forme di protesta».

Ricevuti presso gli uffici dell'Ente d'Ambito, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno chiesto la convocazione di un confronto con D'Alessio e il Consiglio. Mentre gli stessi lavoratori hanno confermato che lunedì 19 febbraio, in concomitanza con la riunione dell'assise di Collina Liguorini, terranno un'assemblea straordinaria all'esterno della sede dell'Ato. Il presidente dell'Eda ha concesso disponibilità immediata, assicurando che, al termine dei lavori del Consiglio, riceverà una delegazione di rappresentanti sindacali e operai.

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