«L'organizzazione disvelata dalle indagini della Procura della Repubblica di Avellino aveva come figure apicali avvocati, medici e consulenti per l'infortunistica stradale. La cosa davvero raccapricciante è che assoldavano minori, persone con disabilità o persone indigenti alle quali procuravano lesioni come rotture di denti o fratture di polsi in cambio della promessa del risarcimento. Il dramma della povera gente». Luigi Tuccillo, noto avvocato napoletano, assiste le compagnie assicurative Generali e Axa, tra quelle che hanno presentato denuncia di fronte alle anomalie. Così sono partite le indagini che hanno fatto scoprire i falsi incidenti. «I medici certificavano le lesioni - spiega Tuccillo - Poi partiva la richiesta di risarcimento alla compagnia di assicurazione. Gli studi di infortunistica, che insieme agli avvocati formalizzavano le istanze di risarcimento alle compagnie, erano sempre gli stessi. I falsi incidenti venivano tutti localizzati in zone in cui non erano presenti videocamere di sorveglianza».
Tuccillo evidenzia, quindi, ciò che ha generato l'azione di tutela: «La serialità delle lesioni e la tipicità delle richieste hanno insospettito le unità antifrode delle compagnie assicurative e i carabinieri.
Le indagini non si fermano. Le attività avviate ieri mattina dai carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, sotto il coordinamento della Procura, vanno avanti anche in giornata. «Le perquisizioni sono ancora in corso - rivela Tuccillo - La Polizia Giudiziaria sta procedendo ad eseguire le copie forensi dei computer e dei cellulari degli indagati». L'avvocato ammette di non essersi mai trovato di fronte a situazioni come quelle venute fuori in questa inchiesta. «Ho visto e denunciato tante truffe alle compagnie di assicurazioni - spiega Tuccillo - tutte correlate a sinistri stradali, ma sinceramente mai con modalità così crudeli per la rappresentazione delle lesioni e la strumentalizzazione della povera gente. Mettevano a disposizione il proprio corpo per lucrare il risarcimento dalle compagnie in forme cosi spregevoli suscita allarme sociale. È il dramma della povera gente», conclude l'avvocato.
k. g.