Avellino: inchiesta teatro Gesualdo, in Procura gli ex componenti del cda

Avellino: inchiesta teatro Gesualdo, in Procura gli ex componenti del cda
di Alessandra Montalbetti
Martedì 12 Febbraio 2019, 08:16
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Inchiesta sul teatro Gesualdo e sul presunto ammanco di 115mila euro: ascoltati per ore in procura gli ex componenti del consiglio d'amministrazione accusati di falso ideologico e peculato.
Il primo a comparire, ieri mattina, dinanzi al pubblico ministero Teresa Venezia, è stato Salvatore Gebbia, assistito dall'avvocato Gaetano Aufiero. Ha risposto per oltre un'ora alle domande del sostituto, che nei giorni scorsi ha firmato gli inviti a comparire per gli ex componenti del consiglio d'amministrazione. E' stata poi la volta di Carmine Santaniello che, assistito dall'avvocato Sabato Moschiano, ha fornito la sua versione dei fatti, respingendo le accuse mosse nei suoi confronti. L'ultimo ad arrivare presso gli uffici di Piazzale De Marsico è stato l'ex presidente del teatro, Luca Cipriano che con il suo legale Benny De Maio ha risposto per oltre tre ore alle domande del pubblico ministero.
 
Al termine dell'interrogatorio l'ex presidente ha dichiarato: «È stata un'occasione utile per chiarire nuovamente la bontà del nostro operato, abbiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura. Sono sicuro di aver operato nella più totale trasparenza». La convocazione degli ex componenti del consiglio d'amministrazione del teatro è arrivata a distanza di dieci giorni dagli interrogatori dell'ex direttore amministrativo, Dario Bavaro (difeso dall'avvocato Giuseppe Saccone) l'unico che finora ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere e della responsabile della biglietteria, Monica Rosapane (assistita dall'avvocato Gerardo De Martino) ascoltata per ben due volte. L'addetta alla biglietteria, iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di peculato, nel secondo interrogatorio integrativo, ha fornito ulteriori chiarimenti agli inquirenti su alcuni aspetti strettamente contabili agli inquirenti. Chiarimenti richiesti dal pubblico ministero Venezia. Rosapane, in quella occasione, ha specificato che gli importi incassati con la vendita dei biglietti venivano girati al teatro, confluendo in una contabilità separata sulla quale sarebbero stati puntati i riflettori degli inquirenti. Rosapane dunque «ha giustificato gli importi contestati dagli inquirenti» così come riferito dalla difesa dell'addetta alla biglietteria.

Nei prossimi giorni potranno essere ascoltati gli altri indagati (8 complessivamente tutti accusati di falso ideologico e peculato), in particolare i revisori dei conti: Ottavio Barretta, Antonio Savino e Antonio Pellegrino. Dopo queste ultime audizioni, ormai è imminente la chiusura dell'inchiesta, alla luce anche della scadenza dell'ulteriore proroga delle indagini, chiesta a luglio scorso dal pubblico ministero. L'inchiesta fu avviata dopo la denuncia dell'ex sindaco Paolo Foti. Subito furono avviate le indagini della Procura di Avellino - nel maggio del 2016 - quando ci furono le prime acquisizioni di documentazioni relative alle ipotesi di peculato che fecero scattare i controlli dei carabinieri del comando provinciale di Avellino e del nucleo investigativo guidato dal capitano Quintino Russo. Nel registro degli indagati (nel gennaio 2018 quando è stata concessa la prima proroga) risultavano iscritti il presidente del teatro Carlo Gesualdo Luca Cipriano, il direttore Dario Bavaro, i consiglieri del consiglio d'amministrazione Carmine Santaniello e Salvatore Gebbia, Ottavio Barretta, Antonio Savino e Antonio Pellegrino revisori dei conti del Comune di Avellino. Il numero degli indagati, a luglio, è salito ad otto con l'avviso di garanzia all'addetta alla biglietteria, Monica Rosapane.

 
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