Morì schiacciato sotto il peso di un'auto che stava visionando. Per il decesso del trentacinquenne di Tufino, Domenico Silvano, è stata disposta l'archiviazione dal gip del tribunale di Avellino, Paolo Cassano.
Dagli accertamenti tecnici effettuati sulla gru che teneva sospesa l'auto ad un'altezza di circa un metro e mezzo non sono emerse anomalie, né violazioni in materia di sicurezza. Nessun profilo di responsabilità a carico dell'unico indagato, F.S., l'amministratore della Pescatori servizi di Mercogliano, accusato di omicidio colposo e difeso dall'avvocato Teodoro Reppucci, finito nel fascicolo d'inchiesta subito dopo il triste episodio.
Domenico Silvano, 35enne, originario di Tufino, nel gennaio del 2020 venne schiacciato dalla vettura che aveva agganciato con una mini gru. Morì per asfissia dopo circa un minuto e mezzo. È quanto emerse dall'esame autoptico effettuato dal medico legale Lamberto Pianese, su disposizione del pubblico ministero, presso l'ospedale Moscati dove la salma fu trasferita dopo il decesso. Altri accertamenti furono effettuati sui mezzi sequestrati dall'ingegnere Alessandro Lima, nominato dal pubblico ministero, Fabio Massimo Del Mauro della procura di Avellino, titolare dell'inchiesta.
Sul luogo dell'incidente anche i carabinieri del comando provinciale di Avellino per ulteriori rilievi del caso. Il mezzo che travolse il meccanico fu sottoposto al sequestro, così come la gru che lo teneva sospesa e immediatamente venne aperto un fascicolo d'inchiesta dalla Procura della Repubblica di Avellino, al fine di effettuare approfondimenti per stabilire eventuali responsabilità che non sono state ravvisate dagli organi inquirenti. Domenico era sposato e solo da sette mesi era diventato papà.