Minorenne, noleggia un'auto per andare
alla festa il conducente la violenta

Minorenne, noleggia un'auto per andare alla festa il conducente la violenta
di Gianni Colucci
Mercoledì 16 Febbraio 2022, 09:41
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«Lasciami stare, non voglio». le mai che frugano, la rabbia e la sensazione di soffocare. Il ritorno a casa sabato notte dalla festa di diciotto anni dell'amica diventa un incubo. L'autista della macchina a noleggio affittata da due ragazze minorenni di Paternopoli a cui si erano affidate, diventa all'improvviso aggressivo, fino a violentare una delle due.

E' accaduto in una strada di campagna isolata, alle porte di Paternopoli. L'uomo di 38 anni di Taurasi, al ritorno dalla festa, approfittando della circostanza che si trovasse solo con una delle due ragazze, dopo aver riaccompagnato l'altra amica, le ha usato violenza, costringendola a subire atti sessuali, incurante del netto rifiuto delle giovane.

Un lungo giro dal locale della festa, tra Taurasi e Paternopoli, fino alla dimora delle due ragazze, l'idea che matura nella testa dell'uomo di separare le due ragazze per poter agire indisturbato, quindi la scelta delle ragazza più debole o indifesa.
In pochi minuti l'euforia della serata con glia mcii per le due ragazze poco più che adolescenti diventa un incubo. Una di esse inconsapevolmente se ne sottrae, quando la vettura si dirige verso casa sua, l'autista la fa scendere, l'amica la saluta inconsapevole del dramma che l'attende.
Si tratta di percorrere pochi chilometri verso casa da sola con quell'uomo che l'aveva accompagnata anche all'andata alla festa.

Alla guida c'è un uomo che invece macina pensieri terribili, che orchestra senza rendersi conto di star commettendo un grave reato, un atto violento verso una ragazza che ha venti anni meno di lui.

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Momenti drammatici in cui la ragazza minorenne è stata sopraffatta dalla violenza brutale dell'uomo che l'aveva condotta in una strada isolata nelle campagne di Paternopoli.
Quindi l'ha aggredita, mentre lei, incapace di reagire, si irrigidiva, provava a chiedere aiuto, a fare una telefonata, a supplicare di essere lasciata in pace.
L'uomo era inarrestabile, preso da una furia animale ha approfittato della debolezza della giovane e l'ha costretta a subire le sue attenzioni.

Pochi minuti di buoi, poi il silenzio glaciale è calato, l'uomo ha riacceso il motore e ha accompagnato a casa la ragazza. Il racconto nei dettagli ad una agente donna del commissariato di Ariano Irpino a cui la mattina dopo si è rivolta.
La ricostruzione è quella di una incomprensibile violenza che ha sopraffatto la giovane, sorda alle suppliche della ragazza, fuori da ogni logica. L'inchiesta accerterà se sono seguite minacce da parte dell'uomo a tener chiusa la bocca, a non rivelare a nessuno i particolari di quell'incontro rubato, di quel simulacro d'amore. La decisione di mettere l'aggressore ai domiciliari è legata anche all'esigenza di mettere totalmente al riparo la giovane da qualsiasi rappresaglia.
Ma la giovane ha recuperato immediatamente lucidità. Era stata riaccompagnata nei pressi di casa e quando l'uomo si p allontanato la ragazza nonostante fosse sotto choc ha sputo fare i passi giusti.

Ha immediatamente chiamato l'amica che da poco aveva fatto ritorno a casa e a lei ha raccontato l'episodio.
Il giorno successivo è scattata la denuncia al commissariato di polizia di Ariano Irpino, dove è scattato immediatamente il codice rosso. Un'accelerazione delle procedure prevista della legge che consente di attivare immediatamente il pubblico ministero. In poche ore è stata emessa un'ordinanza che ha portato agli arresti domiciliari dell'uomo residente a Taurasi che ieri mattina è stata eseguita dagli agenti del commissariato di Ariano Irpino. L'inchiesta è stata svola dalla procura di Benevento che è competente per territorio. Il magistrato delle udienze preliminari ha accolto la richiesta del pm che ha effettuato la prima fase delle indagini e ha riscontrato che esistesse l'esigenza di misure cautelari. L'uomo poteva provare ad inquinare le prove o poteva tentare di allontanarsi dalla sua dimora abituale.
Ovviamente la procura di Benevento chiarisce che il provvedimento eseguito in sede di indagini preliminari può essere impugnato dall'uomo e la persona indagata è innocente fino a sentenza definitiva.
 

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