Ondata di calore, assalto al 118: assistenza a rischio

Centrale operativa sotto pressione, tante chiamate da anziani e cardiopatici

Pronto soccorso sotto pressione
Pronto soccorso sotto pressione
di Selene Fioretti
Venerdì 21 Luglio 2023, 09:16
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L'ondata di calore rende incandescenti pure i telefoni del 118 di Avellino. Nelle ultime 48 ore, gli operatori del centralino non si sono mai staccati dalla cornetta: centinaia le richieste di aiuto arrivate alla centrale operativa del Servizio di Emergenza territoriale. Stesso clima al pronto soccorso dell'Azienda ospedaliera Moscati, dove resta invariato il trend degli accessi con il reparto d'Urgenza, diretto da Antonino Maffei, sempre sovraffollato. In appendice, i disagi generali che la città vive (al pari del resto del Paese) a causa di Caronte, rientrano anche i black out elettrici. Preoccupazione, in questo senso, soprattutto per i pazienti la cui salute dipende dagli strumenti di ventilazione domiciliare che funzionano, appunto, a elettricità.

Ma procediamo con ordine. Quanto al primo dato, quello relativo agli interventi del 118, dalla centrale operativa, diretta da Rosaria Bruno, sottolineano «le difficoltà di un momento molto particolare». Lo dicono i numeri delle richieste di aiuto direttamente collegabili alle alte temperature. I gradi che superano le medie stagionali, in particolare, acuiscono lo stato di patologie preesistenti, aumentano gli effetti collaterali dovuti all'assunzione di farmaci o ad altre terapie e, in generale, mettono maggiormente sotto sforzo i soggetti fragili e gli anziani.
Tra gli interventi che stanno effettuando i medici presenti sulle ambulanze, non tutti si concludono con il trasporto dell'assistito in ospedale.

Nella maggior parte dei casi, le cure avvengono sul posto. A livello domiciliare viene fatto uno screening completo del paziente e, molto spesso, si procede con l'idratazione. I giorni in cui si sono registrate maggiori chiamate al numero d'emergenza coincidono con quelli dei black out. Nella città capoluogo e nell'hinterland, infatti, la corrente è andata via più volte, a intermittenza, nelle ultime 72 ore. A causare il disservizio sono stati dei guasti dovuti al sovraccarico elettrico. Troppi, e tutti insieme, gli strumenti per la refrigerazione in attività, presenti sia nei luoghi pubblici che nelle abitazioni private, che si sono sommati ai normali consumi.

L'interruzione ha danneggiato maggiormente le persone che, per problemi di salute, dipendono da macchinari che funzionano a elettricità, come quelli per la respirazione. Così il 118 ha dovuto fronteggiare l'improvviso, e poi ripetuto, spegnimento dei macchinari salvavita.

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Una situazione tuttora in corso e che a Borgo Ferrovia, tra le zone più interessate dai black out, ha addirittura richiesto l'arrivo di gruppi elettrogeni da strada. Tornando alle terapie d'emergenza messe in pratica dal personale addetto alle ambulanze, se possibile, in questo momento sono preferite quelle domiciliari, così da evitare di sovraccaricare ulteriormente il pronto soccorso di Contrada Amoretta. Lì, nella maggior parte dei casi, le persone arrivano in maniera autonoma.

Nella struttura gli accessi sono aumentati in maniera direttamente proporzionale ai gradi. Il pronto soccorso è stato più volte vicino al collasso con punte di 50 degenti in carico. Per fronteggiare i problemi, lunedì scorso, a emergenza già in atto, il Ministero della Salute ha attivato il cosiddetto Codice calore. Una misura che prevede accessi preferenziali e differenziati per le persone che si recano in pronto soccorso lamentando malesseri imputabili alle alte temperature. Tuttavia, al Moscati, il Codice calore non è ancora stato attivato e non è stata disposta nessuna procedura per fronteggiare l'emergenza.
Nello specifico, la circolare ministeriale sarebbe dovuta arrivare alle aziende ospedaliere per tramite delle Regioni. Al Moscati, però, ciò non è mai avvenuto.
 

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