Pamela, Emilio, Emanuele: quante lacrime: l'ultimo saluto nel Palazzetto strapieno

In duemila ai funerali dei tre giovani travolti da un'auto

La celebrazione ad Ariano Irpino
La celebrazione ad Ariano Irpino
di Vincenzo Grasso
Giovedì 1 Giugno 2023, 08:17
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Oltre duemila persone hanno voluto dare l'ultimo saluto a Emilio D'Avella, Pamela Mustone ed Emanuele Serafino. Un applauso intenso, prolungato, commovente, accompagnato dal volo di centinaia di palloncini bianchi è stato l'ultimo atto di una testimonianza di affetto immenso di una comunità intera. Gremito in ogni ordine di posto il Palazzetto dello Sport di Ariano, ma folla c'era anche fuori dalla struttura.

Le salme dei tre giovani provenienti da Foggia, dove presso l'obitorio degli Ospedali Riuniti era stata allestita ieri la camera ardente. Tre bare bianche coperte da fiori anch'essi tutti bianchi. Ad attendere le salme non solo i familiari e gli amici, ma anche il vescovo della Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, Sergio Melillo, con il clero di molti comuni, il sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza, di Melito Irpino, Michele Spinazzola, di Montaguto, Marcello Zecchino, di Savignano Irpino, Fabio Della Marra Scarpone, assessori e consiglieri comunali di molti comuni limitrofi e naturalmente rappresentanti delle forze dell'ordine, delle associazioni di volontariato e almeno duemila persone provenienti anche da Montecalvo e Melito.

La cerimonia funebre, che si è svolta in un clima di grande commozione, silenzio e compostezza, ha fatto registrare due momenti particolarmente solenni e toccanti: l'omelia del vescovo Melillo e il saluto di commiato ai familiari del sindaco Franza. «Continuiamo a chiederci ha sostenuto il vescovo - come sia possibile che in un attimo svaniscano sogni, progetti, sacrifici.

Possibile che in un istante siano annientati l'amore ricevuto e offerto, le gioie e gli slanci di giovani esistenze? Possibile che si possa cancellare per sempre la vita di questi giovani? Noi sentiamo che se la nostra esistenza finisse con la morte, se le nostre speranze fossero destinate al nulla eterno, se i nostri passi terreni, incerti e faticosi, scivolassero in un abisso oscuro, la vita intera perderebbe senso».

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Ma per il vescovo non può essere così. «In verità - ha proseguito - siamo dentro all'immenso abbraccio di un Padre che ci attende per sempre, donandoci una vita senza fine. Quello di Dio è un amore che travolge la morte. Se già gli ebrei erano riusciti a dire: "Forte come la morte è l'amore" (Cantico dei Cantici 8,6), noi cristiani diciamo: "più forte della morte è l'amore", perché è l'unica realtà che rimane per sempre. Tutto passa, ogni cosa viene sequestrata in questo varco oscuro che è la morte; tutto tranne l'amore, perché Dio è amore. Forse lo sentiremo ardere quando, anche oggi, anche qui, Signore tornerai a spezzare il pane sull'altare. Pane che è comunione con Te; pane che ci mette in comunione con i nostri fratelli, anche con quelli che amiamo e ci sono stati tolti».

Non meno commovente il saluto del sindaco Franza ai parenti delle tre vittime. Partendo da un pensiero, quasi profetico, espresso sui social qualche tempo fa da Pamela Mustone, il primo cittadino del Tricolle ha confermato che il silenzio è l'unica risposta che si può dare per comprendere questa tragedia immensa. Non ci possono essere parole consolatorie. «Eppure ha ribadito - credo di aver trovato, seppure a fatica, il modo per testimoniare il sentimento di cordoglio e dolore non solo di Ariano, ma anche dei comuni di Melito e Montecalvo. Qui è stato colpito un intero territorio. Non facciamo sentire soli i familiari di Emilio, Pamela ed Emanuele. Devono continuare a vivere nei nostri cuori».

E a testimoniare questi sentimenti ha contribuito indubbiamente anche il resto della città, rispettando il lutto cittadino. Per l'intera mattinata sono rimaste abbassate le saracinesche degli esercizi commerciali, non si è svolto il mercato settimanale e ortofrutticolo, mentre sul Palazzo di Città è stata esposta la bandiera a mezz'asta. Per quanto riguarda, infine, il fronte giudiziario va ricordato che presso la Procura della Repubblica di Foggia si è svolto l'interrogatorio di garanzia di Francesco Antonio Maffia, il quarantenne di Orsara di Puglia che ha investito domenica scorsa i tre giovani centauri sulla strada per Foggia. Per l'uomo è stato convalidato l'arresto. Notizia che non consola dei genitori che hanno visto i propri figli morire così, all'improvviso, in un giorno di maggio.
 

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