Parole e libertà del Signor G

L'artista irpino rivisita i più grandi successi di Gaber

Parole e libertà del Signor G: lo spettacolo di Paolo De Vito
Parole e libertà del Signor G: lo spettacolo di Paolo De Vito
di Stefania Marotti
Lunedì 4 Settembre 2023, 09:28
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Omaggio a Giorgio Gaber a venti anni dalla morte, con uno spettacolo d'autore. «Gaber: parole e libertà» è Il concerto di Paolo De Vito che oggi, alle 21, salirà sul palco di Piazza del Popolo per ricordare l'artefice del teatro-canzone.
«Il Signor G - commenta De Vito - con Sandro Luporini, creò una fusione tra il teatro e la canzone, instaurando un dialogo diretto con lo spettatore, grazie al suo coinvolgimento nelle tematiche sociali. Gaber studiava anche le luci, per liberare le emozioni, intervallando i suoi brani con una serie di monologhi. È quanto faremo stasera, con le riflessioni di Assuntina De Vito».

Accanto al cantante irpino, i maestri Gianluca Marino, Giuseppe Musto, Stefano Ripa, Salvatore Santaniello. «Ritorneremo indietro di cinquanta anni - continua l'artista - rivivendo la magia di spettacoli che avevano una formula culturale.

Riproporremo anche i duetti tra Giorgio Gaber e Enzo Jannacci, con l'esecuzione di alcuni brani, quali "Una fetta di limone", e "La Sacra Famiglia"».

Ma quanto può essere ancora attuale il teatrocanzone? «È un genere intramontabile, come la canzone d'autore - risponde De Vito. Abbiamo avuto i poeti della canzone, come De Andrè e Battisti, ed il genere creato da Gaber è l'occasione per conferire alla musica quell'impegno sociale che manca negli artisti più giovani».
Il concerto continuerà rivisitando i grandi successi, come "Lo Shampoo", "Torpedo Blu", "Io non mi sento italiano". «L'impegno politico di Gaber - precisa De Vito - puntava alla costruzione di una società di eguali, avendo prefigurato la frattura sociale derivante dal consumismo. Una visione critica della realtà, dunque, che ben si correla al nostro impegno per il dialogo tra i popoli e la pace, pregiudicata anche dallo strapotere delle multinazionali della guerra».

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Il pubblico riscoprirà il fascino di "Come è bella la città", "Le ballate del Cerutti","Barbera e Champagne", "Il Riccardo". «La poetica di Gaber - precisa il cantante irpino - privilegiava i valori che già erano in crisi negli anni '70, come la famiglia, l'amicizia. Con il boom economico, infatti, ad una visione comunitaria si sostituiva piano piano un'impostazione egoistica dell'esistenza, tesa al successo personale. La liberalizzazione dei costumi aveva avuto come conseguenza la crisi del nucleo familiare tradizionale, che non diventava più il desiderio primario degli uomini e delle donne, attratti dall'affermazione della propria personalità, allo scopo di scalare le vette nella politica e nella società».
Giorgio Gaber intuiva che il cambiamento provocava mal di vivere ed infelicità. «La canzone di Gaber - spiega Assuntina De Vito - invitava alla riscoperta della condivisione sia degli spazi, sia delle emozioni. L'artista puntava alla riflessione sulla felicità fatta di piccole cose, come lo stare insieme, frequentare i luoghi di arte e di cultura, per condividerne i contenuti».


Uno spettacolo d'autore, dunque, che si rivolge, tuttavia, anche ad un pubblico giovane. «Le canzoni di Giorgio Gaber - conclude il cantante - sono intrise di ritmo, proprio per parlare anche agli adolescenti. Siamo tra le pochissime città italiane a celebrare il Signor G a venti anni dalla morte, dimostrando come gli eventi estivi della città di Avellino non costituiscano solo un'occasione di evasione, ma anche di impegno sociale».
Una serata, dunque, ricca di emozioni, che trasformerà Piazza Libertà in un salotto artistico e culturale. «Il teatro-canzone - conclude De Vito - parla con immediatezza ai singoli, guidandoli in un affascinante viaggio nella canzone italiana d'autore».
 

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