Processo Isochimica, la Procura
contesta altre cinque morti

Processo Isochimica, la Procura contesta altre cinque morti
di Rossella Fierro
Sabato 4 Maggio 2019, 11:41
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Si aggrava la posizione per gli imputati del processo all'amianto di Borgo Ferrovia accusati dei reati più gravi, quelli di lesioni gravissime e omicidio plurimo colposo. La Procura contesta altre cinque morti per l'amianto dell'ex Isochimica. Il procuratore Rosario Cantelmo ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale la modifica del capo di imputazione per rendere giustizia a cinque ex operai che non potranno vedere la fine del processo. Si tratta di coloro che sono entrati come parti offese all'interno del procedimento ma sono deceduti nel corso di questi anni. Il capo di imputazione dunque cambierà per i collaboratori di Elio Graziano, Vincenzo Izzo e Pasquale De Luca e per i quattro funzionari di Ferrovie dello Stato Aldo Serio, Giovanni Notarangelo, Mauro Finocchi e Silvano Caroti. Nell'aula bunker di Poggioreale ieri mattina il collegio presieduto dal giudice Sonia Matarazzo, dopo una breve camera di consiglio, ha accolto la richiesta dei pm, in aula anche il sostituto procuratore Roberto Patscot, e rinviato l'udienza direttamente al prossimo 28 giugno. Una richiesta supportata da una sentenza della Suprema Corte di Cassazione risalente al 2002, per fatti diversi ma rinvenienti dalla stessa condotta contestata, che secondo il codice penale non diviene oggetto di un nuovo procedimento ma viene incardinato in quello principale.

Una lunga sospensione del procedimento, che fa saltare l'udienza già calendarizzata per il prossimo 31 maggio, ma necessaria per notificare agli imputati il nuovo capo di imputazione, renderli edotti e permettergli eventualmente di produrre nuove prove e consulenze necessarie alla loro difesa. La Procura dunque, dopo aver acquisito i relativi certificati di morte rientrati in un supplemento di indagine, ha deciso di fare piena luce sui decessi di Salvatore Alterio, Vittorio Pellino, Umberto Carpentieri, Nicola Montanaro e Giovanni Ciccone. La loro storia clinica, iniziata con l'asbestosi e terminata con patologie mortali, era stata ampiamente discussa nel corso della precedente udienza, quella di aprile, dal dottor Giuseppe Gallo medico chirurgo specializzato in malattie del torace, consulente di parte di circa 100 ex operai. Proprio il consulente aveva evidenziato nella sua lunga escussione come l'amianto avesse causato leucemie acute, tumori all'esofago, al fegato, al colon, alla laringe e finanche alla vescica che avevano portato alla morte dei cinque scoibentatori. Non solo. La Procura ha chiesto ed ottenuto l'acquisizione degli atti relativi ad altri tre decessi, quelli di Antonio Solomita, Gennaro Guerriero e Alberto Oliviero.

 


Tre casi già oggetto di autonomi procedimenti pendenti dinanzi al Tribunale avellinese e dichiarati archiviati, su cui secondo il pm è necessario riaprire le indagini nell'ambito del procedimento principale. Slitta così alle prossime udienze l'esame degli imputati che ieri avrebbero dovuto essere ascoltati in aula. Dovranno tornare a Napoli per essere ascoltati l'ex curatore fallimentare dell'Isochimica, l'avvocato Leonida Gabrieli assistito dalla penalista Carmen Picariello, Biagio De Lisa titolare della Eurokomet difeso dall'avvocato Edoardo Volino e Luigi Borea responsabile dell'Unità Operativa Amianto dell'Asl Avellino assistito dall'avvocato Quirino Iorio. Con loro il prossimo 28 giugno saranno ascoltati anche il funzionario dell'Asl Michele De Piano, Giovanni D'Ambrosio amministratore unico della Geisa, Sergio Barile uno degli assessori della giunta Galasso nel 2005 finiti a processo per aver esautorato l'ente comunale dagli obblighi di bonifica, e i dirigenti comunali Francesco Tizzani e Luigi Cicalese. Ha chiesto di essere ascoltato anche l'ex sindaco Paolo Foti accusato nel 2013 di omissione di atti d'ufficio per non aver provveduto nei tempi dell'urgenza alla bonifica del sito. Per lui la prima udienza utile sarà quella del 12 luglio quando saranno esaminati anche altri sei imputati, Giovanni Rosti amministratore delegato di Team Ambiente, Francesco Di Filippo amministratore unico della Hge Ambiente srl, Francesco Barbieri responsabile della Pescatore srl, l'ex assessore Donato Pennetta e Mauro Finocchi funzionario di Ferrovie dello Stato.
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