Provincia di Avellino,
Buonopane batte D'Agostino

Provincia di Avellino, Buonopane batte D'Agostino
di Alessandro Calabrese
Domenica 12 Giugno 2022, 11:00
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Rizieri Buonopane torna sullo scranno più alto di Palazzo Caracciolo. È ancora lui, a distanza di sei mesi, il presidente della Provincia di Avellino.

Nuovamente sconfitto Angelo Antonio D'Agostino, questa volta complessivamente per 1.737 voti ponderati e non 92 come alle passate elezioni. Ma la querelle giuridica, iniziata praticamente dal momento della scorsa proclamazione avvenuta il 19 dicembre, non è ancora chiusa. Il 26 luglio, infatti, è fissata l'udienza al Consiglio di Stato per il giudizio di merito sul ricorso del sindaco di Montefalcione, il cui primo punto, la sospensione del precedente scrutinio per trovare e conteggiare tre schede che cambiarono il risultato, ad aprile non è stato preso in considerazione dal Tar. Fino ad allora, però, sarà già Buonopane bis. A votare nella ripetizione parziale delle elezioni 390 amministratori (97,50%) sui 400 aventi diritto, 288 nella fascia B (96,64%), e tutti e 102 per la fascia D. Nella prima è finita 10.404 a 8.976, 153 elettori per il sindaco di Montella e 132 per l'ex parlamentare di Scelta Civica; nella seconda 12.300 (60) a 8.610 (42). Non sono bastati, dunque, al primo cittadino di Montefalcione i 3.381 voti di vantaggio cristallizzati nella tornata precedente. Il conteggio finale si è chiuso 48.573 (50,91%) a 46.836 (49,09%). Evidente, da una prima analisi, che la differenza l'abbiano fatta i comuni più grandi come Montoro, che sarebbe passato quasi completamente a favore di Buonopane, ma anche Atripalda, Mercogliano e Solofra, senza che il contributo del consigliere regionale Livio Petitto, a dicembre in linea con il Pd, sia riuscito a parare il colpo. Eppure fino all'84esima scheda della fascia D si è assistito ad un testa a testa molto serrato. Poi per il sindaco altirpino è stata una marcia trionfale. 

In mattinata, all'apertura del seggio elettorale, diversi rappresentanti dei due schieramenti erano presenti a piazza Libertà, praticamente l'uno di fronte all'altro, per tastare gli umori e verificare chi varcava il portone di Palazzo Caracciolo per andare a votare. Nei pressi della fontana centrale, con D'Agostino, tra gli altri, c'erano il sindaco di Avellino, Gianluca Festa con l'assessore Stefano Luongo e il consigliere Gerardo Melillo, la fascia tricolore di Mercogliano, Vittorio D'Alessio, i consiglieri provinciali Domenico Biancardi, Fausto Picone, Franco Di Cecilia e Marino Sarno, oltre al consigliere regionale Enzo Alaia e al fondatore di Primavera Meridionale Sabino Morano. Mentre, tra il chiostro del sale e tabacchi e il vicino bar, con Buonopane c'erano anche il consigliere regionale Maurizio Petracca, il vicepresidente facente funzioni dell'ente e sindaco di Monteforte, Costantino Giordano, con gli assessori Martino Santulli e Giulia Valentino, il capogruppo consiliare del Pd di Avellino Ettore Iacovacci e il sindaco di Chiusano Carmine De Angelis.

Più defilato, invece, il consigliere provinciale di Proposta civica per l'Irpinia e sindaco di Montoro Girolamo Giaquinto, ormai diviso dal resto del suo gruppo, con alcuni amministratori montoresi e non solo. Segno evidente che la rottura di cui si era parlato nei giorni scorsi è definitiva. 

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Nel pomeriggio, poi, è stata la volta di Petitto da una parte e del deputato del M5s Generoso Maraia dall'altra. L'unico seggio è stato allestito nella sala Grasso, dove grazie ai componenti dell'Ufficio elettorale le operazioni sono filate via senza intoppi. Il primato di elettore mattutino è andato all'assessore di Aiello del Sabato Massimo Landi, primo a votare poco dopo l'apertura delle 8. Tra gli altri, poi, hanno votato abbastanza presto anche il vicesindaco di Calitri, Antonio Campana, e il capogruppo di opposizione a Montoro, Mario Bianchino, ossia i due amministratori che, senza volerlo, alle elezioni dello scorso dicembre hanno innescato la vicenda giudiziaria per aver espresso la loro preferenza mentre erano ricoverati in ospedali fuori provincia, venendo meno così al divieto di extraterritorialità. Mentre per mezzogiorno gli addetti al seggio mobile, dedicato ai soli elettori affetti da Covid-19, hanno riportato a Palazzo Caracciolo le schede, imbustate e disinfettate, sulle quali i 3 amministratori autorizzati, con l'ausilio della Croce Rossa, hanno espresso le loro preferenze. Adesso l'unico auspicio è che possa iniziare una gestione amministrativa senza più interruzioni. All'amministrazione dell'ente, infatti, la vicenda giudiziaria è costata già diversi mesi di ritardo sull'azione politica. 

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