Avellino, quattro detenuti a giudizio per l'assalto al carcere dietro le sbarre

Avellino, quattro detenuti a giudizio per l'assalto al carcere dietro le sbarre
di Katiuscia Guarino
Giovedì 29 Febbraio 2024, 08:52
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Misero a ferro e fuoco una sezione detentiva nel carcere di Avellino. Bruciarono materassi e lanciarono vari oggetti (bombolette, parti di alcuni televisori, tavoli e sgabelli) contro gli agenti della Polizia penitenziaria che furono anche minacciati con coltelli rudimentali. Per quei fatti, che si registrarono alla fine di gennaio del 2022, quattro detenuti avellinesi andranno a processo.

Sono stati rinviati a giudizio dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, Francesca Spella, su richiesta della Procura della Repubblica guidata dal procuratore Domenico Airoma - che ha avanzato l'istanza. L'udienza è prevista per il prossimo giugno. Devono rispondere di istigazione a delinquere e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, detenzione di arma bianca, minacce e incendio.
I fatti, dunque, risalgono al 2022.

Nei giorni 20 e 21 gennaio in una sezione detentiva della casa circondariale di contrada Sant'Oronzo un gruppo di detenuti cominciarono a protestare in modo violento. Era un periodo in cui si stava ancora vivendo la pandemia. All'epoca, nel carcere di Bellizzi Irpino ci furono numerosi contagi tra la popolazione detenuta e tra il personale del penitenziario.

Per i detenuti, i contatti con i familiari furono molto ridotti proprio per evitare la diffusione del virus. Situazioni che crearono non poche difficoltà. In altre sezioni detentive gruppi di detenuti avviarono anche proteste pacifiche come lo sciopero della fame. E questo nonostante i tentativi di mitigare i problemi, con un maggiore numero di contatti telefonici e videochiamate alla presenza degli agenti, con alcuni tablet che vennero forniti dal garante provinciale per i diritti dei detenuti, Carlo Mele.
In quei giorni scoppiò una forte protesta in una sezione detentiva. Furono individuati cinque responsabili: quattro detenuti residenti ad Avellino e uno proveniente dalla Puglia. Intervennero gli agenti della Polizia penitenziaria per sedare la rivolta nella sezione. Furono aggrediti dal gruppo di detenuti in protesta.
Contro di loro vennero lanciati oggetti vari come parti di tavoli, sgabelli, fornellini, bombolette e parti di televisori.
Due dei quattro detenuti indagati incendiarono la propria cella, provocando danni significativi e mettendo a repentaglio la sicurezza all'interno dell'intera sezione detentiva. Minacciarono il personale di sorveglianza, utilizzando anche armi, quali coltelli e oggetti contundenti realizzati artigianalmente. Quei fatti furono documentati dalla Polizia penitenziaria. La sequenza degli accadimenti è stata ricostruita nel dettaglio.

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Così la Procura della Repubblica di Avellino ha chiesto il rinvio a giudizio dei quattro detenuti tutti residenti ad Avellino e considerati tra i responsabili degli episodi del gennaio 2022. Furono settimane ad alta tensione nella casa circondariale di Bellizzi Irpino, a causa delle conseguenze del Covid-19. Ma quella stessa situazione si stava registrando in varie carceri della penisola. In quella occasione venne lanciato un appello al ministro di allora, Marta Cartabia, da parte del Garante provinciale per i detenuti, Carlo Mele e dalla referente dell'Osservatorio Carceri della Camera Penale, Giovanna Perna.

«Rivolgiamo un appello al Ministro della Giustizia, che più volte ha affermato che nel mese di gennaio il carcere sarebbe stato la sua priorità dissero all'epoca Mele e Perna - In questi giorni ed in queste ore i contagi nella maggior parte degli istituti Italiani stanno raggiungendo numeri importanti, e anche sul nostro territorio la situazione desta molta preoccupazione. Si chiede che la politica, ancora una volta, sorda dinanzi a problematiche di questa portata, adotti provvedimenti urgenti ed inevitabili per assicurare e preservare il diritto alla salute, anche per le persone private della libertà personale».

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