Sciopero depurazione, gli industriali: «A breve produzione ferma»

La vertenza Asidep mette alle strette le imprese: "Manca l'acqua potabile"

La protesta degli operai della Asidep
La protesta degli operai della Asidep
di Alessandro Calabrese
Martedì 12 Dicembre 2023, 08:37 - Ultimo agg. 09:02
4 Minuti di Lettura

Il fermo degli impianti della depurazione industriale comincia a mettere in seria difficoltà gli stabilimenti altirpini. Tanti gli imprenditori che hanno comunicato ai sindacati di categoria la necessità, a breve, di sospendere le lavorazioni e mettere a riposo i propri operai. Ai riflessi di natura ambientale, con la possibilità che si verifichino ulteriori sversamenti di inquinanti nei corsi d'acqua, dopo quelli di Porrara-Sant'Angelo dei Lombardi e Nusco-Lioni, dunque, ora si aggiunge anche la problematica, ampiamente annunciata, legata alla mancanza di acqua potabile nelle fabbriche.

In molti stanno attingendo alle riserve dei propri serbatoi ma questa opzione durerà poco se nel frattempo non ci sarà una riattivazione delle strutture. Hanno già fatto sapere di essere in difficoltà aziende situate negli insediamenti produttivi di Calabritto e Luogosano. Per alcune si tratta di avere al massimo altri due giorni di autonomia ma c'è chi sta peggio e potrebbe fermare le attività già da oggi. Ecco, quindi, che la spia luminosa dell'allarme sul comparto industriale irpino si è completamente accesa. E i ritardi derivanti dalla messa in pratica dell'accordo trovato al tavolo prefettizio lo scorso 15 novembre cominciano a pesare come un macigno.

Da parte dei sindacati, delle Rsu e delle stesse maestranze indice puntato contro il presidente dell'Asi, Pasquale Pisano, e il commissario liquidatore dell'Asidep, Vanni Chieffo.

Entrambi rei, secondo personale e organizzazioni sociali, di non aver dato subito seguito all'intesa siglata alla presenza dell'assessore regionale al Lavoro, Antonio Marchiello, sul pagamento delle spettanze arretrate ai 55 lavoratori giunti all'ottavo giorno di sciopero consecutivo e sulla facilitazione del passaggio di consegne a Irpiniambiente che si è, a sua volta, impegnata a redigere un piano di subentro nella gestione del servizio che salvaguardi la piena occupazione e la conduzione pubblica dell'asset, altrimenti destinato ad essere affidato ad un privato.

Video

Intanto, proseguono le ispezioni dei carabinieri forestali insieme agli addetti dell'Arpac per verificare se ci sono altri impianti a rischio di tracimare e, di conseguenza, inquinare fiumi e torrenti della zona. Ieri i controlli si sono concentrati sull'area industriale di San Mango sul Calore e anche oggi continueranno per mantenere attivo il monitoraggio sull'impatto ambientale del blocco della depurazione industriale. Presto i risultati dei primi test. E oggi, dallo stabilimento della De Matteis di Flumeri, l'assemblea itinerante dei lavoratori Asidep si sposta davanti all'Asi di Avellino.

Stamane il presidio a Pianodardine dopo che ieri in Valle Ufita è stato confermato il proseguimento dello sciopero a oltranza. Del resto, il saldo dello stipendio di agosto e il pagamento di quello di settembre annunciati dai vertici del Consorzio è atteso per oggi, dopo che ieri si è registrata, neanche a dirlo, l'assenza dell'addetto alle busta paga. E così i bonifici che dovevano partire non sono stati ancora sbloccati. Stamane dovrebbe avvenire l'operazione contabile, mentre nel pomeriggio è previsto il tavolo di confronto tra Asi e Irpiniambiente per limare i termini della procedura negoziata. All'avviso di affidamento temporaneo, deliberato dal Comitato direttivo, dovrebbero partecipare altre due società.

La fase è molto delicata e l'avvio dell'interlocuzione è atteso per fare chiarezza sul futuro del servizio e dei 55 dipendenti. Per loro un'unica buona notizia: lo slittamento delle procedure di licenziamento dal 31 dicembre prossimo al 31 gennaio 2024. Un po' di ossigeno di fronte ad una scadenza che in questo momento registra una certa impreparazione generale sugli ammortizzatori sociali da attivare. «L'enorme ritardo che si sta accumulando afferma il segretario della Fiom Cgl, Giuseppe Morsa ora provocherà disagi alle aziende che non potranno continuare le loro produzioni a causa dell'inefficienza e dell'incapacità di chi ha gestito il sistema fino a questo momento e la stessa vertenza Asidep. Si faccia presto sulla strada del piano temporaneo di subentro per poi passare al project financing ventennale. Altre soluzioni non ce ne sono». Ottimista il segretario della Fismic, Giuseppe Zaolino: «Stiamo per vincere una battaglia che è anche di tutta la parte sana di questa provincia. Dall'altra parte una classe dirigente retaggio della prima repubblica, alla quale si deve il fallimento della precedente partecipata Asi, il Cgs, per 24 milioni, e quello probabile dell'Asidep dopo 4 anni di mala gestione».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA