Sidigas nei guai, a rischio
l'ipotesi del concordato

Sidigas nei guai, a rischio l'ipotesi del concordato
di Katiuscia Guarino
Giovedì 31 Ottobre 2019, 12:46
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Aumenta il rischio di revoca della procedura concordataria per la Sidigas Spa. Si aprirebbe così il procedimento di fallimento vero e proprio della società di distribuzione del gas. La ragione è dovuta al fatto che la società avrebbe effettuato pagamenti non autorizzati per crediti anteriori al deposito della domanda. Decisiva sarà l'udienza fissata per il prossimo 19 novembre.

Il presidente della Prima Sezione Ufficio procedure concorsuali del Tribunale di Avellino, Patrizia Grasso, ha fissato per mezzogiorno la convocazione delle parti in camera di consiglio. Nel decreto della Sezione Prima si richiama la nota informativa depositata dai commissari giudiziali lo scorso 19 ottobre.
Tutto deriva dunque dai pagamenti non autorizzati per crediti anteriori al deposito della domanda. Importi, per circa cinquantamila euro, addebitati sui conti della Sidigas successivamente all'apertura del procedimento di preconcordato.

E ciò nonostante il fatto che fossero in esecuzione di mandati di pagamento emessi anteriormente. Nel provvedimento si rimarca che l'eventuale pagamento dei crediti anteriori deve essere considerato un atto di straordinaria amministrazione e, pertanto, si rende necessaria l'autorizzazione preventiva. Di qui, la convocazione delle parti in camera di consiglio. La legge in materia, infatti, stabilisce che quando siano compiuti atti non autorizzati che rischiano di essere lesivi dell'interesse di tutti i creditori, le parti vanno convocate in camera di consiglio «per la declaratoria di improcedibilità della domanda di preconcordato e per la decisione sulle istanze di fallimento».

In ogni caso, va sottolineato che la società si è mostrata disposta alla restituzione delle somme in questione. Il presidente della Prima Sezione, Patrizia Grasso, «manda ai commissari giudiziali di verificare l'avvenuta reintegrazione della provvista in favore della massa dei creditori mediante accredito sul conto della procedura».

L'UDIENZA
Insomma, entro il prossimo 19 novembre devono tornare indietro i circa cinquantamila euro che sono stati utilizzati per il pagamento di altri creditori. Il decreto della Prima Sezione composta dai magistrati Patrizia Grasso (presidente), Pasquale Russolillo e Federica Rossi - è stato inviato, oltre che alla stessa Sidigas Spa e ai commissari giudiziali, anche ai creditori, che hanno proposto istanza per la dichiarazione di fallimento, e al pubblico ministero. Una nuova tappa, quindi, della vicenda che vede interessata la società irpina di distribuzione del gas.
Una situazione che ovviamente resta particolarmente delicata. Per il 6 novembre è fissata la data per la presentazione del piano di rientro concordato presso la sezione fallimentare. Il gruppo di legali della Sidigas Spa sta lavorando senza soste per centrare l'obiettivo. Un traguardo non facile da raggiungere, in considerazione del quadro complessivo della vicenda che rimane complicato. La vendita di parte delle reti ad altri gruppi, tra questi figura Acea, potrebbe permettere al gruppo di tirare un sospiro di sollievo e di ripianare i debiti in tempi relativamente più veloci. Ma ora si aggiunge questo decreto della Prima Sezione. Da capire anche se provocherà effetti sul percorso già stabilito nelle scorse settimane.

Il 9 ottobre il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica di Avellino, che ha ottenuto il ripristino del sequestro di 97 milioni del gruppo Sidigas nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo D'Onofrio. Un provvedimento successivo alla decisione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, Marcello Rotondi, che lo aveva ridotto a 8 milioni. Per i legali della società di Gianandrea De Cesare c'è ancora la possibilità di ribaltare tale decisione, impugnandola davanti alla Corte di Cassazione per l'ultimo grado di giudizio.
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