Smog ad Avellino, monito di Priolo:
«Misure comuni o ricorso alla legge»

Smog ad Avellino, monito di Priolo: «Misure comuni o ricorso alla legge»
di Flavio Coppola
Giovedì 28 Febbraio 2019, 11:30
3 Minuti di Lettura
Il commissario Giuseppe Priolo serra i ranghi nella guerra allo smog e avverte i sindaci dell'hinterland: «Se non applicheranno le misure condivise, Avellino si tutelerà legalmente». Nel giorno in cui si insedia a Piazza del Popolo il tavolo permanente per la stesura di un nuovo protocollo di intesa che stabilisca misure concomitanti tra le amministrazioni dell'area urbana (assente solo Contrada), il numero uno della triade che governa il capoluogo è perentorio. Il fronte degli amministratori deve passare dalle parole ai fatti. Così, Priolo rompe gli indugi e, senza troppi fronzoli, esprime il suo aut aut: «Chiuso il nuovo documento, chiederò al prefetto Maria Tirone di convocarci in Prefettura per formalizzarlo. Nel momento in cui questi accordi saranno condivisi, tutti gli enti saranno tenuti a rispettarli. Se così non sarà, tuteleremo la posizione del comune di Avellino, che in questo caso potrebbe essere anche un po' la parte lesa. Avellino risente anche dell'inquinamento dell'area esterna, quindi ho il dovere di farlo». Affermazioni chiare, quelle del commissario, e per nulla casuali. Un protocollo antismog, infatti, c'è già dal gennaio 2018. E non è stato mai attuato dalle altre amministrazioni.
 
Anche ieri, rispetto all'opportunità di condividere l'ordinanza appena emessa dal Comune di Avellino, in particolare circa il blocco dei veicoli inquinanti, Priolo si è trovato di fronte ad un coro di no. Allora sottolinea. «La condivisione non si può imporre manu militari. Per questo, se non ci sarà, ci tuteleremo per come la legge consente di fare. Capita speso che si firmano protocolli e si fanno bellissime riunioni. - rileva - Poi, però, per tanti, motivi restano lettera morta. Noi - aggiunge vogliamo affermare il fatto che rispettiamo gli accordi. Se si individua un percorso noi lo portiamo avanti fino a quando non se ne trova uno migliore». Non manca, dunque, più di una punta polemica. Il nuovo documento, comunque, dovrebbe essere pronto entro poche settimane. Intanto, ad Avellino, è forte il malcontento dei commercianti e dei semplici cittadini rispetto al dispositivo che, fino al prossimo 31 marzo, lascia ai box le auto più vecchie dalle 8 alle 14 e dalle 15 alle 20. Dopo aver ricevuto i rappresentanti di Confcommercio e del comitato per Piazza Kennedy, il commissario apre a possibili modifiche orarie. «L' amministrazione ed il tavolo tecnico sono disponibili a verificare eventuali proposte, in una corretta distinzione dei ruoli. Quanto più saranno basate su evidenze scientifiche, tanto più saranno ben accette. Nel merito delle proposte che mi sono pervenute riferisce - proveremo a tenerne conto. Non saremo sordi rispetto ai piccoli aggiustamenti che potranno migliorare la situazione». L'apertura c'è. Come avvenuto con la precedente amministrazione, piccoli ritocchi orari potrebbero essere disposti a breve, in accordo con il settore Ambiente. Rispetto a chi punta l'indice contro il suo operato, però, Priolo si difende evidenziando di aver applicato alla lettera quanto stabilito dal Protocollo di intesa già esistente, nato sotto la giunta Foti. «Quell'accordo, per noi, rappresenta un'ottima base di partenza. - dice - Per questo, ci stiamo muovendo su quella base. Così, dopo aver registrato i primi 5 sforamenti, abbiamo applicato l'ordinanza del 7 febbraio scorso, soft o light che sia stata. afferma piccato - Allo stesso modo, al superamento dei 10 sforamenti, abbiamo adottato l'ultima ordinanza e l'abbiamo inviata ai sindaci in attesa di conoscere i provvedimenti degli altri comuni». Ieri, il commissario ha potuto toccare con mano, per l'ennesima volta, le perplessità dei sindaci sui provvedimenti legati al traffico. Intanto, alla presenza dei rappresentanti di Asl e Arpac, per Priolo «garanzia di un lavoro che va condotto su basi scientifiche», il tavolo ha condiviso la necessità, almeno teorica, di fare sintesi. Nel frattempo, però, Avellino è già a 12 superamenti di pm10. In due mesi ha superato la soglia di un terzo degli sforamenti consentiti in un anno (35). L'allarme del commissario, dunque, appare più che fondato. Vedremo se la mediazione della Prefettura cambierà le cose.
© RIPRODUZIONE RISERVATA