«Tommaso vivo per miracolo, era piegato per fare il caffè»

Maria Rosa Lepre racconta ancora scioccata il ferimento del marito Tommaso, avvenuto a seguito del conflitto a fuoco tra polizia di Stato e malviventi a pochi metri da casa sua

Tommaso Lepre
Tommaso Lepre
di Pietro Montone
Sabato 12 Novembre 2022, 08:19 - Ultimo agg. 20:27
4 Minuti di Lettura

«Un miracolo». Maria Rosa Lepre racconta ancora scioccata il ferimento del marito Tommaso, avvenuto a seguito del conflitto a fuoco tra polizia di Stato e malviventi a pochi metri da casa sua. Tre proiettivi vaganti hanno raggiunto il doppio vetro della cucina, mentre Tommaso era intento a disporre il caffè nella macchinetta. Se non fosse stato piegato, come spiega la moglie, assessore alle Politiche sociali a Montoro, forse sarebbe morto. «Oggi, grazie al Signore e grazie al nostro grande protettore, chiedo scusa ma sono molto credente, San Nicola da Tolentino, mio marito è vivo, ancora qui, con la famiglia. Se solo penso che è solito preparare il caffè nella parte sinistra del lavandino tremo. Per fortuna in quel momento era intento a posizionare il caffè nella macchinetta, perché lui è molto preciso e lo stava misurando. Questa è stata la sua fortuna perché in quella posizione il proiettile lo ha colpito di striscio. Ed era un solo proiettile a bersaglio, ne fosse seguito un altro mio marito adesso non sarebbe qui».

I proiettili in casa Lepre hanno lasciato il segno non solo sul vetro ma anche in una parete come all'esterno dell'abitazione che dà direttamente sul parcheggio della sparatoria. «Quando ho soccorso mio marito continua l'assessore ho immediatamente visto la parte dove c'era sangue.

Ho visto un buco, una strisciata. Nel frattempo si sentivano grosse grida provenire dallo spiazzale del parcheggio di fronte casa. Sinceramente non capivo nulla in quel momento. Poi sono uscita fuori insieme a mio cognato ma avendo la siepe alta ho continuato a non comprendere bene cose stesse accadendo. Il mio pensiero era solo per mio marito. Poi mio cognato è salito sopra, al primo piano, e ha visto che c'era macchine bloccate e due-tre persone a terra. Lui, raccontava, ma io pensavo a soccorrere mio marito. Abbiamo chiamato il 118, nemmeno ricordo se io o mia figlia. Cercavo di calmarlo perché era molto, molto, spaventato. Solo dopo poco anche noi ci siamo resi conto di cosa fosse successo. Alzando gli occhi abbiamo visto nel vetro della cucina i fori. Tre buchi; uno, il primo, nella parte sinistra e due nella parte destra».

Tommaso Lepre è stato in ospedale, poi per fortuna è tornato a casa: «Sta riposando - dice la moglie - perché è molto scosso, da questo episodio. Lui ha già qualche problema di salute. Ma ripeto, sono veramente contenta perché poteva andare peggio, molto molto peggio». Anche l'assessore è provata: «Adesso si va avanti. Domani mattina come mi risveglio? Credo ancora con molta paura. Sinceramente, forse dico una sciocchezza, ma passare davanti alla siepe credo non sarà facile. Sicuramente penserò: e se arriva un proiettile? Passerà presto ma mi auguro che questa cosa non colpisca troppo mio marito, perché lui è un soggetto molto fragile e si sta curando ad hoc. È stato in depressione è non vorrei che cadesse un'altra volta nello stesso problema. Colgo l'occasione per ringraziare a tal proposito gli uomini della Polizia di Stato e dell'arma dei Carabinieri che sono stati bravissimi in un momento tragico per tutti. Sono contenta per come è andate, e che sia successo a noi, piuttosto che ai bambini della scuola, alle mamme. Meglio così. Ringrazio il Signore soprattutto perché questo fatto mi ha portato indietro negli anni, quando ho avuto un problema con mia figlia Anna, la primogenita, e avevo ricevuto come oggi un miracolo».

E per poco nel conflitto a fuoco non rimaneva coinvolta anche una studentessa del locale istituto superiore. Giorgia, questo il suo nome, è stata salvata da un poliziotto che, nel momento in cui ha visto la ragazza terrorizzata ed impietrita, è intervenuto trascinandola verso la strada principale. «Ero davanti all'asilo, dietro la villa comunale, strada che percorro per andare all'istituto. All'improvviso ho iniziato a sentire degli spari e dopo poco sono arrivate delle macchine dei poliziotti in borghese. Sono scesi armati e hanno iniziato una sparatoria. Hanno forato anche la gomma di una macchina per evitare di far fuggire i ladri. In pratica mi sono trovata in mezzo. Mi sono spaventata. Poi un ragazzo della polizia mi ha aiutato ad andare via velocemente visto che ero schioccata. Davanti a me ho visto un ferito a terra che aveva il braccio sanguinante. I poliziotti hanno bloccato gli altri. Per fortuna il poliziotto mi ha spostato. Ero da sola in quel momento e mi sono spaventata veramente tantissimo».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA