Ucraini, nuovi arrivi ad Avellino:
un bus dopo l'altro senza coordinamento

Ucraini, nuovi arrivi ad Avellino: un bus dopo l'altro senza coordinamento
di Rossella Fierro
Lunedì 14 Marzo 2022, 07:58
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Continuano gli arrivi di profughi ucraini in Irpinia. Nella mattinata di ieri altre venti persone, tutte giovani donne con i loro bambini, sono arrivate ad Avellino.
Ad attendere il pullman partito dai confini della Polonia nella notte tra venerdì e sabato e arrivato a Campetto Santa Rita alle prime ore del giorno, parenti e amici pronti ad abbracciare e ospitare i loro connazionali in fuga dai bombardamenti. A dare notizia del loro arrivo è padre Roman Kryvyy parroco degli ucraini della chiesa greco-cattolica di rito bizantino di Avellino. Nella serata di sabato erano arrivate ad Avellino altre quindici persone con un pullman organizzato dalle associazioni Vera Avellino e Nuova Dimensione, partito con un carico di aiuti umanitari lasciato a Przemysl e rientrato con un gruppo di mamme e bambini in cerca di salvezza. Sempre sabato nel pomeriggio era arrivata, ospite della comunità evangelica di Cassano Irpino, una famiglia con ben undici figli. Arrivi quotidiani e tutti spontanei: si tratta di persone che in Irpinia hanno parenti e amici pronti ad ospitarli o a cui cittadini hanno dato aiuto a trovare sistemazioni dignitose.

Difficile anche per le autorità avere un quadro preciso di quanti profughi siano arrivati fino ad oggi. Stando all'ultimo report diffuso dalla Prefettura nella giornata di venerdì, a margine della riunione della cabina di regia istituita per coordinare l'accoglienza, erano 260 gli esuli ucraini che avevano varcato gli uffici della Questura per registrare la loro presenza ed ottenere i permessi necessari a restare in Italia e il codice sanitario Stp-Stranieri temporaneamente presenti per accedere a tamponi e vaccini anti Covid e, in generale, all'assistenza medica. Numeri ufficiali destinati ad aumentare nelle prossime ore. Basti pensare che solo tra venerdì e domenica almeno altre settanta persone, stando agli arrivi di cui si ha conoscenza, sono giunte ad Avellino. Lo stesso Prefetto Paola Spena aveva parlato già venerdì di un flusso di arrivi più significativo rispetto alle prime settimane di conflitto che la Caritas aveva stimato, entro la fine della settimana appena trascorsa, in almeno trecento.
Pur non essendo di fronte ad un'emergenza accoglienza, al momento infatti si tratta prevalentemente di ricongiungimenti familiari, istituzioni e terzo settore si preparano ad un esodo ben più consistente.

Venerdì 18 marzo scadono i termini della manifestazione di interesse pubblicata dalla Prefettura per reperire disponibilità di centri di accoglienza straordinaria.

L'avviso è rivolto ad operatori economici ed assistenziali capaci di offrire ospitalità in strutture costituite da unità abitative collegate in rete per la fornitura dei servizi comuni o in centri collettivi fino a 50 posti in cui la fornitura di tutti i servizi previsti è erogata dall'affidatario. Contestualmente prosegue la ricerca di alloggi anche da parte dei comuni che poi dovranno comunicare quali e quante soluzioni abitative hanno trovato. Si prepara così, anche con il contributo di Caritas ed altre organizzazioni solidali, una rete di accoglienza che oltre ad offrire un tetto sicuro a chi scappa dalla guerra possa garantire ai minori di restare insieme alle loro mamme. E prosegue anche la raccolta di beni di prima necessità, in primis medicinali, kit di pronto soccorso, indumenti e alimenti per neonati e cibo a lunga conservazione preferibilmente in scatola da inviare in Ucraina attraverso le associazioni umanitarie presenti ai confini.

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Nel centro anziani di via Annarumma, dal 24 febbraio ribattezzato Centro Ucraino Avellino, anche quella di ieri è stata una giornata di duro lavoro. Un altro cospicuo carico di aiuti è stato sistemato dai volontari di Caritas e Misericordia nel bagagliaio del pullman ripartito già ieri per tornare in Polonia, altri ne partiranno nei prossimi giorni. «In giornata partirà un tir che stiamo caricando di ogni bene messo a disposizione gratuitamente da un imprenditore del luogo. Arriverà in Polonia e da lì, utilizzando dei mezzi più piccoli, supererà i confini dell'Ucraina - spiega padre Roman - il nostro obiettivo è far arrivare ciò che raccogliamo direttamente agli ospedali e ai militari all'interno del Paese. Questo è fondamentale perché c'è tantissimo bisogno soprattutto di medicinali e materiale per il primo soccorso per curare i feriti». E il tir porterà via anche gli aiuti che questa mattina il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia consegnerà di persona al centro.

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