Un'associazione per Danilo, la madre: «Ora una sede: aiutiamo i giovani di Valle»

Le iniziative nate per il dj D'Argenio morto per infarto a 22 anni

Danilo D'Argenio con la mamma Elena Pacilio
Danilo D'Argenio con la mamma Elena Pacilio
di Titti Festa
Giovedì 18 Maggio 2023, 09:37
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Qui non c'è mai silenzio. Risuona sempre la voce di qualche bambino, di un pallone che rimbalza in un canestro, l'abbaiare di un cane a caccia di attenzioni. I giardinetti di Valle sono un luogo dell'anima per molti: un punto di ritrovo e di incontro. Qui Danilo D'Argenio è cresciuto, si è sbucciato le ginocchia e si è rialzato, si è fermato ore e ore a parlare con gli amici. Una sua grande foto spicca al centro dei campetti di calcio e basket, accompagnata da un lungo pensiero pieno di parole delicate e nostalgiche.

Poco distante c'è una grande aiuola con piante vivaci e colorate, accompagnate da una targa che recita "Danilo sempre tra noi". Il prossimo 2 luglio saranno trascorsi due anni dalla sua scomparsa, tragica ed improvvisa per un infarto che lo ha fulminato, a soli 22 anni, durante una festa di matrimonio a Capaccio, ma Valle non lo ha dimenticato e mai lo farà.

I giardinetti luogo del cuore infatti portano il suo nome: a fine aprile durante una toccante manifestazione di intitolazione, c'era anche il sindaco Gianluca Festa, sono stati piantati alcuni alberi e germogli di fiori, scavati da nonno Martino, papà Elio e tanti compagni e compagne che, ogni giorno, si prendono cura di quel pezzetto di terra, ne custodiscono la bellezza.

Troppo complesso e difficile immaginare come possano due genitori continuare a vivere dopo la morte di un figlio, come e dove trovino la forza. Danilo era una forza della natura: studiava a Ferrara, si era laureato in Economia e Management e avrebbe dovuto cominciare la specialistica. Amava la musica, era un brillante deejay e aveva un legame fortissimo con l'Irpinia per la quale soffriva tanto.

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«Ogni volta che tornava a casa e succedeva spesso ricorda la mamma, Elena Pacilio si chiedeva perché il Sud, pur avendo tante intelligenze e risorse, non riuscisse ad esprimere in pieno il suo potenziale. Avrebbe voluto fare di più, impegnarsi ed aiutare gli altri a realizzare i propri sogni, qui come altrove». Era un generoso, un ragazzo in perenne ascolto: proprio queste sue qualità hanno spinto mamma Elena e papà Elio a non rimanere fermi, a non lasciarsi sommergere dal dolore e dal peso infinito della tragedia. Così è nata l'Aps Danilo D'Argenio Real Daddy, il suo soprannome da deejay, una associazione che ha posto al centro i giovani, da quelli che cercano lavoro a coloro che vogliono completare gli studi universitari con un master, ma che non possono perché non hanno le risorse economiche necessarie. Dopo più di un anno di attività, la Real Daddy ha già conseguito risultati brillanti: una borsa di studio per Carmela Picone che sognava di specializzarsi in inglese e di lavorare a Roma, e poi un percorso di accompagnamento con la società "Social e Lavoro" per un gruppo di neo laureati in cerca della prima occupazione.

«Non è stato facile individuare spiega Elena questi ragazzi: c'è una certa timidezza nel farsi avanti, un imbarazzo nel chiedere, speriamo davvero che con il passare del tempo queste barriere cadano ed il progetto cresca sempre di più». La raccolta fondi ha diversi canali: offerte spontanee, qualche sponsor ed eventi organizzati nel nome di Danilo. Il prossimo 27 luglio la Smile Arena ospiterà il Daddy's Music Fest, giunto alla seconda edizione. «Ogni volta che chiamiamo un artista, vedi l'estate scorsa con Ghemon, riceviamo risposte commosse e immediate. Per questa manifestazione abbiamo già ricevuto - svela Elena - il sì di diversi artisti tra cui i deejay Gigi Soriani e Gigio Rosa e poi daremo spazio al talentuoso Alessandro Fontana, avellinese che vive a Milano e che alla Smile Arena presenterà il suo primo album. Ci sarà spazio, dalle diciotto in poi, anche per i bambini e le famiglie con la festa dei colori: perché la nostra intenzione è coinvolgere tutti in quella che deve essere una vera festa, un inno alla vita». Elena però non ha intenzione di fermarsi: vuole dare una sede alla associazione. «Rivolgo il mio appello a comune e provincia: la Real Daddy può diventare un punto di riferimento per i giovani in procinto di costruire il loro futuro».
 

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