Anarchici in città, sgomberata la sede occupata da mesi

L'operazione in via Franco, all'interno non c'era nessuno

Lo sgombero della sede degli anarchici
Lo sgombero della sede degli anarchici
Mercoledì 18 Ottobre 2023, 09:18
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«Era un bene del Comune ed è tornato nella disponibilità dell'ente locale».
Così il sindaco Clemente Mastella ieri mattina ha commentato lo sgombero di un edificio da parte della polizia e dei vigili urbani in via Niccolò Franco, il vicolo che conduce al teatro De Simone e che era stato occupato da tempo da gruppi anarchici che lo avevano denominato «Janara Squat».

«Il popolo di Benevento - ha aggiunto il primo cittadino - che ha eletto democraticamente sindaco ed amministrazione, si riappropria di questa struttura occupata da anni. Da qualche tempo avevamo posto la nostra attenzione su ciò che avveniva in questa parte della città. Le occupazioni si possono concedere quando si tratta di un aula, una scuola, anche un edificio, ma per svolgere attività con finalità sociali. Altrimenti le occupazioni sono sgradevoli per la nostra democrazia. Si tratterà di riqualificare questo edificio, non è una esproprio proletario all'inverso. Noi successivamente valuteremo le istituzioni che vorranno utilizzarlo.

Trovare da queste parti tanti vani con giardino non è una cosa abituale. Lo daremo a chi una volta restaurato, lo vorrà adibire a scopi sociali ed educativi».

Il primo cittadino ha poi voluto ringraziare, prefetto, questore, forze dell'ordine che dopo aver adottato la decisione dello sgombero in sede di Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, a cui avevano preso parte i vertici di polizia, carabinieri e guardia di finanza, unitamente al primo cittadino, si sono adoperati per dare attuazione al provvedimento. «Avuta l'ordinanza del sindaco in cui si fa anche riferimento anche all'incolumità pubblica, circa l'assetto precario dell'edificio - dice il questore Edgardo Giobbi - vi abbiamo dato immediata attuazione. Siccome i locali erano deserti il nostro intervento non ha richiesto l'impiego di un consistente numero di agenti e non ha presentato alcuna criticità».

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E così ieri mattina intorno alle sette gli agenti della Polizia di Stato, in particolare della Digos, con il dirigente Rosario Pascarella, e la polizia municipale con il comandante Fioravante Bosco, hanno fatto irruzione nei locali dell'edificio a due piani comprendente una quindicina di stanze. All'interno solo suppellettili degradate, materiale propagandistico dei gruppi anarchici che in questi anni li avevano utilizzati, e qualche elettrodomestico. Gli agenti hanno subito provveduto a distaccare le utenze di luce ed acqua di cui i locali avevano la disponibilità. Poi è stato dato incarico ad una ditta, che per conto del Comune, ha iniziato a bloccare tutti gli accessi, porte finestre e balconi, per evitare che possano esservi delle nuove occupazioni.

Il tutto sotto la vigilanza dei vigili urbani e degli agenti della polizia di Stato. Tenuto conto che i lavori di blocco degli accessi richiedono un paio di giorni la vigilanza delle forze dell'ordine e destinata a protrarsi. L'occupazione di questo edifico di proprietà del Comune che era già in un un stato di degrado, aveva avuto inizio nell'ottobre del 2014 . Gli occupanti in alcuni documenti avevano motivato la decisione di utilizzare quei locali «come una risposta all'amministrazione comunale dell'epoca di vendere gli immobili del Comune per tappare i buchi di bilancio». Successivamente si era più volte ipotizzato uno sgombero, ma non si era concretizzato. Nello scorso mese di settembre poi c'era stato un sopralluogo da parte della polizia municipale che aveva riferito che l'edificio non veniva utilizzato e rappresentava un pericolo sul piano igienico sanitario, e vi erano anche ulteriori elementi di apprensione per la mancata manutenzione.
 

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