Antiche terme Jacobelli, nodi per chiusure e gestione

Pressing dell'opposizione in consiglio comunale

Le antiche terme Jacobelli
Le antiche terme Jacobelli
di Gianluca Brignola
Lunedì 7 Agosto 2023, 09:03
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Sono ancora le antiche terme Jacobelli ad accendere il dibattito politico telesino. L'opposizione di «Telese città», guidata da Nicola Di Santo, ha infatti presentato una diffida all'indirizzo del sindaco Giovanni Caporaso e del segretario comunale Renato Iadanza, per l'adempimento del capitolato speciale d'appalto relativo alla concessione del Parco.

Un riferimento che rimanda alla chiusura dei cancelli del complesso (avvenuta da qualche settimana, ndr) nelle prime ore pomeridiane, al fine di contenere il fenomeno della balneazione «abusiva» nelle pozze d'acqua sulfurea.

Una circostanza che, in passato, aveva già richiesto misure drastiche da parte del civico 146 di viale Minieri, tra le quali un'ordinanza di divieto, tutt'ora in vigore, e l'apposizione, nel 2021, di una recinzione in metallo temporanea, rimossa dopo pochi giorni.

Ragioni che, come ha evidenziato la stessa minoranza consiliare, non giustificherebbero la chiusura del parco ritenuta, per l'appunto, «illeggittima». «Abbiamo chiesto chiarimenti un mese fa - le parole di Di Santo -. Il sindaco ci ha detto, il 27 luglio, che le chiusure sono dovute alla difficoltà del gestore nel contenere la balneazione abusiva nelle sorgenti termali, informandoci che sono in corso trattative tra il gestore, l'amministrazione e le forze dell'ordine per adottare misure finalizzate a potenziare il controllo e prevenire il fenomeno. Riteniamo, tuttavia, che il problema della balneazione abusiva non riguardi solo le prime ore pomeridiane ma che sia diffuso durante tutto l'arco della giornata. Pertanto, seguendo la logica del gestore, il parco delle terme Jacobelli dovrebbe essere chiuso per l'intera giornata». A suo avviso, «secondo quanto previsto dall'articolo 8 del capitolato speciale d'appalto sottoscritto nell'aprile del 2022, il gestore è obbligato ad aprire il parco ininterrottamente dalle 10 alle 24 nel periodo compreso tra il 15 aprile e il 15 settembre. Inoltre, l'articolo 9 dello stesso capitolato attribuisce al gestore l'onere della custodia, del controllo e della vigilanza degli accessi al parco per garantirne il corretto utilizzo. Da qui la nostra diffida per richiedere l'applicazione immediata delle disposizioni del capitolato. L'amministrazione ha il dovere di farlo rispettare. Allo stesso modo, non spetta all'amministrazione risolvere i problemi del gestore. La stessa diffida rappresenta un chiaro segnale di insoddisfazione riguardo alla gestione del parco. Riteniamo più che mai urgente la necessità di garantire il rispetto dei termini contrattuali e delle normative previste per la concessione. In attesa della risposta del Consiglio comunale, ci riserviamo la possibilità di trasmettere gli atti all'autorità nazionale anticorruzione e al prefetto affinché possano adottare le misure ritenute più opportune». L'obiettivo è «assicurare la piena fruizione del parco turistico per i cittadini e i turisti nel rispetto delle regole e delle clausole contrattuali». Una posizione dura che contribuirà ad alimentare la discussione tra le parti, già particolarmente accesa. La gestione del parco è attualmente affidata alla società «Cinema teatro Modernissimo», al quale spetta un canone di circa 13mila euro annui (87 mila per 6 anni, rinnovabile per ulteriori 2). Al tempo stesso, l'esternalizzazione ha fatto registrare i riconoscimenti bipartisan dei risultati ottenuti in termini di cura e manutenzione del parco. 

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