Crac Molisannio, in arrivo nuove risorse

La sede della Molisannio
La sede della Molisannio
di Paolo Bontempo
Domenica 6 Agosto 2023, 11:04
3 Minuti di Lettura

Crac Molisannio, finalmente è in arrivo, entro il prossimo mese di settembre, un ulteriore riparto a favore dei creditori della finanziaria in concordato preventivo. «Siamo lavorando - ha annunciato Massimo Zeno, liquidatore giudiziario - per un ulteriore riparto ai creditori nella misura del 5%. Saranno liquidati, infatti, entro il prossimo mese 1,3 milioni di euro in favore dei risparmiatori della finanziaria. Questo ulteriore riparto è possibile a seguito della sentenza favorevole anche in Corte di Cassazione del contenzioso contro l'Asl. Già nei due precedenti gradi di giudizio la Molisannio era risultata vincitrice». Finora la mancata corresponsione di ulteriori liquidazioni agli aventi diritto è stata determinata anche dal fatto che ancora sono in fase di definizione diverse annose azioni legali di recupero crediti della finanziaria. La procedura concordataria allo stato ha effettuato alcuni riparti a favore dei creditori chirografari, per un ammontare complessivo di oltre 5 milioni di euro. L'ufficio del liquidatore, con Massimo Zeno custode giudiziario e Pellegrino Minicozzi commissario giudiziale, sta procedendo con le attività rientranti nel mandato e al continuo monitoraggio delle attività di recupero dei crediti, dando impulso continuo alla procedura. Complessivamente è stato finora recuperato dai risparmiatori appena il 30 per cento.

Video

Si ricorda, infine, che l'assemblea dei creditori aveva approvato il concordato che prevedeva di colmare almeno il 50-60 per cento di passivo. La società finita nel mirino degli inquirenti, aveva diverse sedi a Benevento, Montefalcone di Val Fortore, San Bartolomeo in Galdo, Paduli, San Giorgio La Molara, Castelvetere e anche una sede a Isernia. La finanziaria è stata cancellata nel 2004 dall'allora Ufficio Italiano Cambi poiché svolgeva esercizio abusivo di attività bancaria raccogliendo il danaro sotto forma di deposito, ossia emetteva libretti di risparmio e deposito vietati per una finanziaria, anziché emettere solo azioni e obbligazioni. La grande speranza di numerosi risparmiatori, che avevano affidato alla finanziaria i risparmi di una vita, è riposta nell'azione legale messa in atto dal Codacons contro Banca d'Italia. La Corte d'appello ha però rigettato il ricorso del Codacons contro Banca d'Italia e perciò gli avvocati dell'associazione nazionale dei consumatori si sono messi a disposizione per impugnare la sentenza in Cassazione. I controlli dell'Ufficio Italiano Cambi e quindi di Banca d'Italia hanno determinato il primo vero provvedimento sanzionatorio nel 2004, nel momento in cui è stata decretata la cancellazione della Molisannio dall'elenco degli intermediari finanziari.

Il Codacons e alcuni investitori nel 2010 avevano presentato un'istanza di accesso per verificare e quantificare il ritardo nei controlli». 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA