Benevento ha il nuovo centro accreditato per i controlli sulla potabilità dell'acqua. Gesesa ha aggiudicato alla Natura srl, laboratorio di Casoria in associazione d'impresa con la ravennate Heratech, la gara per l'affidamento del «servizio di campionamento e analisi organolettiche, fisiche, chimico-fisiche, microbiologiche delle acque destinate al consumo umano», chilometrica denominazione dell'appalto che permetterà, per i prossimi dodici mesi, di avere verifiche periodiche in autocontrollo da parte del gestore a garanzia della piena potabilità dell'acqua bevuta in città e negli altri 21 comuni serviti.
Un compito d'ufficio per ogni gestore del servizio idrico, che si era fatto però terribilmente complicato per Gesesa, costretta dalla diffida dell'Asl dello scorso febbraio a chiudere i rapporti con il laboratorio Artea di Ponte, considerato all'epoca non in possesso di tutti i requisiti di legge e in particolare del fatidico tetracloroetilene protagonista di improvvisi picchi nell'acqua messa in rete, con conseguenti interruzioni della fornitura e annessa scia di polemiche.
Tecnicismi necessari a far comprendere quanto sia stato complicato per Gesesa individuare un laboratorio dotato per intero dell'amplissimo bouquet di requisiti formali richiesto dall'applicazione rigida del decreto 18/2023 e della norma europea, che sei mesi fa determinò la diffida della Asl e la interruzione della collaborazione con Artea. Lo dimostra la presentazione in gara in forma congiunta di tre operatori su quattro, con la creazione di estemporanei cartelli d'impresa che hanno coinvolto laboratori di tutto il territorio nazionale. Obiettivo, peraltro, che Gesesa è riuscita a centrare soltanto al secondo tentativo. Come si ricorderà, tre mesi fa la società di Corso Garibaldi aveva dovuto prendere atto della mancanza di candidature idonee tra le due giunte in risposta all'avviso pubblico di maggio. La partecipata del Comune di Benevento aveva così avviato una interlocuzione con il dipartimento Prevenzione della Asl, finalizzato a una applicazione meno rigida ma congrua dell'impianto normativo. Ma via Mascellaro non concesse margini a deroghe interpretative, costringendo Gesesa a pubblicare un nuovo bando di gara con gamma di requisiti allargata e costi conseguentemente ritoccati in alto. Il consorzio vincitore Natura-Heratech si è infatti aggiudicato l'appalto con un'offerta di 125.600 euro, frutto del consistente ribasso (33 per cento) sull'importo di 188.000 euro messo a base di gara dal gestore. Il precedente avviso pubblico aveva previsto invece un importo a base di gara di soli 103.000 euro, che sarebbe stato ulteriormente ridotto dal ribasso.