Università Federico II, Mattarella apre l’anno accademico a Napoli: «Solo la cultura costruisce»

Il capo dello Stato plaude alle sfide vinte dall'università che ha saputo investire nelle periferie della città

Sergio Mattarella a Napoli
Sergio Mattarella a Napoli
di Alessio Liberini
Lunedì 13 Novembre 2023, 18:59 - Ultimo agg. 14 Novembre, 07:30
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Otto secoli di ricerca, studi e formazione. Otto secoli di storia e di storie. Le tante - tantissime - che hanno accompagnato, nel corso dell’ultimo millennio, le oltre trenta generazioni di studenti federiciani lungo i luoghi del sapere. Tra facoltà, aule e corridoi dove si è costruita una porzione indelebile della cultura nazionale, formata ancor prima della nascita dell’Italia stessa.

L’università Federico di Napoli, l’ateneo laico più antico del mondo istituito nel 1224, entra così nel suo 800esimo anno di vita. Ad aprire le celebrazioni del prestigioso anniversario è stato questa mattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ospite d’onore della cerimonia solenne svolta nell’Aula Magna Storica dell’ateneo. Gremita da una platea di autorità, rettori, docenti e studenti di ieri e di oggi.

Il Capo dello Stato viene accolto nell'atrio della sede storica dal padrone di casa, il rettore della Federico II Matteo Lorito, e la ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, mentre dieci musicisti della Nuova Orchestra Scarlatti, l’ensemble in cui suonava il giovane Giovanbattista Cutolo, si esibiscono sulle note dell’inno federiciano. L’ingresso del Presidente in aula magna è invece accompagnato dal Canto degli Italiani, eseguito per l’occasione dal tenore Andrea Bocelli, coperto solo da un lungo e scrosciante applauso dell’intera sala.

Il primo pensiero, Mattarella lo rivolge ai ragazzi. «Un saluto alle studentesse e agli studenti che» il loro rappresentante, Giuseppe Marzucco «ha definito la ricchezza prima e fondante di questa, come di tutte, le università». Poi si collega al tema degli alloggi per gli universitari fuorisede, definendola una questione «di primaria importanza».

Tanto è vero che lo stesso sovrano Federico II di Svevia, scelse Napoli per fondare la prima università laica e statale degli studi del mondo Occidentale proprio per la disponibilità di alloggi che offriva la città ai suoi studenti.

«Anche su questo tema come sempre abbiamo molto da apprendere dal passato» ha aggiunto Mattarella, ringraziando la ministra Bernini «per aver messo a conoscenza», nel corso del suo intervento, «di quanto realizzato e quanto in corso di attuazione per gli alloggi». Il dicastero dell’Università, infatti, solo negli scorsi mesi ha varato un apposito gruppo di lavoro per rispondere alle esigenze degli studenti. Mentre il governo, nella manovra finanziaria, ha stanziato 400 milioni di euro per circa 14mila nuovi posti letto. 

 

In seguito, il Capo dello Stato si è soffermato sul ruolo degli atenei nell’edificazione della coscienza europea e della pace nel mondo, in questi tempi scanditi dalle barbarie della guerra e della cultura dell’odio. «È importante ricordare come le prime università, da Napoli a Bologna, da Padova a Parigi, abbiano costruito l'ispirazione europea, definito quel sistema di valori e cultura che sono alla base della coscienza europea». «L'Europa – ha aggiunto - non è uno spazio geografico soltanto, e non solo un ambito di auspicabile collaborazione fra gli Stati. È di più, è cultura comune, valori, campi di consonanza ideale, di principi di libertà, diritto, di rispetto di ogni singola persona. È quello che ha consentito lo straordinario fenomeno di integrazione, di promessa di pace. In questa stagione, in cui le guerre riprendono a insanguinare l’Europa orientale, il Mediterraneo e altre zone del mondo, ricordare questi valori è particolarmente importante. Lo scambio culturale è esempio di civiltà in questa stagione così incomprensibilmente carica di tensione e pericolo».

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Rimarcando il ruolo fondamentale delle Università, il Capo dello Stato plaude quindi alle sfide vinte dalla stessa Federico II che ha saputo investire nelle periferie della città, instaurando presidi di cultura e legalità in territori stuprati per anni dalla violenza della camorra. Alcuni casi virtuosi li cita lo stesso rettore, Lorito, nel corso del suo intervento. Ricordando la recente nascita del nuovo Centro di Alta Formazione sull'Umanistica digitale che oggi trova casa nella Villa Ferretti di Bacoli, in un bene sottratto alla criminalità organizzata. O il campus universitario di San Giovanni a Teduccio, nell’area orientale del capoluogo campano, che dal 2016 ospita anche la prima Apple Developer Academy d’Europa. Infine, Lorito ricorda il complesso di Scampia, dove nel pomeriggio si è recato insieme al Presidente della Repubblica per inaugurare i nuovi laboratori e ambulatori specialistici: «A Scampia – ha detto il rettore federiciano - la vela del malaffare è stata sostituita con la “vela” delle opportunità, del riscatto e della rigenerazione urbana».

«Trasformare un sito di degrado e speculazione in un prezioso presidio di servizio sanitario e sociale – ha concluso il Capo dello Stato - È un grande risultato ed è anche un messaggio che supera il valore straordinariamente grande del servizio sanitario che infonde coraggio per sgominare la paura che è una condizione che induce all'indifferenza, quando non all'assuefazione all’illegalità, alla prepotenza all'emarginazione. La paura, per usare le parole di Benedetto Croce qui a Napoli, non è forza ma è debolezza, non costruisce ma distrugge. Soltanto la cultura costruisce».

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