Benevento, inchiesta sulla gestione
delle multe: veleni tra i vigili urbani

Benevento, inchiesta sulla gestione delle multe: veleni tra i vigili urbani
Sabato 1 Febbraio 2020, 09:42
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Un caso che ha già fatto discutere molto e promette di scrivere nuove pagine clamorose. L'inchiesta giudiziaria su alcune supposte irregolarità nella gestione delle multe è in corso da mesi palesandosi per la prima volta a dicembre con l'acquisizione di atti da parte della Digos negli uffici della polizia municipale. Agenti che nelle scorse settimane sono tornati in via Santa Colomba per ottenere ufficialmente documentazione relativa a dieci posizioni sospette ricadenti nei primi sei mesi del 2019, periodo oggetto dell'indagine. Fin qui i pochi elementi noti all'opinione pubblica che attende le conclusioni cui arriveranno gli inquirenti. Ma, intanto, sotto traccia è in atto da mesi anche uno stillicidio di veleni interno al Corpo. Vigili contro, un clima inusuale per uno dei presìdi di legalità più importanti. Significativa è la contrapposizione che vede coinvolta la municipale ai suoi vertici. Parallelamente all'azione giudiziaria si è sviluppata una verifica interna di legittimità degli atti disposta dal dirigente comunale Gennaro Santamaria e condotta dal comandante Fioravante Bosco. Operazione che secondo le previsioni iniziali avrebbe dovuto concludersi ieri ma la gran mole di accertamenti ha causato lo slittamento della relazione conclusiva a metà mese. Periodo che non è comunque trascorso infruttuosamente.
LE VERIFICHE
Nell'ambito dei controlli sono già emersi casi di presunte irregolarità in tema di contravvenzioni. Materia affidata fino a ottobre alla supervisione del capitano Filippo Belmonte, responsabile del Nucleo verbali improvvisamente sollevato dall'incarico per decisione di Bosco che ha affidato l'incombenza al numero due del Corpo Francesco Casale. Belmonte si è visto notificare nei giorni scorsi due comunicazioni di apertura di procedimenti disciplinari a suo carico per ipotizzate irregolarità relative alla estinzione di verbali con modalità che configurerebbero danno erariale per l'ente (indebita transazione). Ad innescare l'iter sono state le segnalazioni inoltrate dal comandante Bosco a Santamaria e dunque all'Ufficio procedimenti presieduto dal dirigente comunale del settore Risorse umane Alessandro Verdicchio. La vicenda è solo alle prime battute. Ma non lo sono invece le altre quattro contestazioni che hanno visto nei mesi scorsi quale destinatario Belmonte. In tre casi le vicende sono sfociate in archiviazione sotto il profilo disciplinare, in un quarto l'ufficiale ha impugnato il provvedimento al giudice del lavoro. Archiviazioni che non fanno cessare però le procedure relative a possibili profili di danno erariale che si sarebbero determinati a causa delle condotte irregolari. Nel complesso a Belmonte sarebbero contestati mancati introiti per 20mila euro. L'interessato in merito preferisce non rilasciare commenti ma si limita a confermare: «Effettivamente sono stati azionati nei miei confronti reiterati procedimenti disciplinari relativi alla gestione dei verbali da Codice della strada». E sull'inchiesta in corso relativa Belmonte è comprensibilmente abbottonato: «Sono sereno e attendo che gli inquirenti completino il loro lavoro».
GLI INTROITI
Buone nuove invece arrivano sul fronte introiti. La verifica per il 2019 ha certificato una quota record di incasso: 705.000 euro contro i 600.000 messi in bilancio al netto del Fondo svalutazione crediti. Somme che per il 50 per cento finiranno nei forzieri di Palazzo Mosti e per l'altra metà saranno reinvestiti dalla polizia municipale per attività di vigilanza e sicurezza stradale. Sarà invece l'Osl post dissesto a introitare gli 800.000 euro derivanti dai ruoli per gli anni 2015 e 2016 recentemente notificati a migliaia di debitori insolventi.
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