Benevento, Mastella di dimette
l'incognita del voto

Benevento, Mastella di dimette l'incognita del voto
di Gianni De Blasio
Lunedì 3 Febbraio 2020, 08:21
3 Minuti di Lettura
Dodici anni fa, dimettendosi da Ministro della Giustizia, intervenendo in Parlamento, Mastella parlò di «una scientifica trappola» ordita contro di lui. Ieri ha lasciato la carica di sindaco di Benevento per una questione di dignità, per orgoglio, per reagire all'ennesima manovra di quelli che ha definito «lillipuziani» e «voltagabbana». Quelli che hanno costituito gruppi e gruppuscoli, facendo implodere una maggioranza, cresciuta a dismisura nel corso della consiliatura, sino a toccare per consistenza i due terzi del consesso, ma poi sfaldatasi a seguito di richieste prevalentemente di ordine personale, piuttosto che politiche da parte di diversi consiglieri. Mesi e mesi in ascensore: i quattro consiglieri giunti dall'opposizione sono stati in transito, ma le fibrillazioni più accentuate si registreranno ad opera di coloro che, pur disponendo di poche decine di voti, si ritrovarono nel 2016, quasi a sorpresa, ad amministrare la città, trainati esclusivamente dal carisma del sindaco e dalla sua capacità di intercettare il consenso. Da questi, soprattutto, Mastella si è sentito tradito. Probabilmente, la situazione al momento della composizione delle liste non consentì una necessaria selezione e valutazione attenta dei candidati. Sulla carta, la maggioranza ci sarebbe ancora: 19 i voti a fronte dei 14 dei gruppi di minoranza. Ma il sindaco ha estromesso dallo schieramento un esponente forzista, Nanni Russo, dopo che erano emerse alcune sue «non eleganti» intercettazioni nell'inchiesta sul clan Sparandeo (il consigliere non è indagato). Ma la decisione era stata già assunta quando tre consiglieri si sono staccati pur dichiarando di restare nel perimetro della maggioranza. Operazione ritenuta immotivata, quindi finalizzata solo a condizionare. «Vedo nella mia maggioranza quasi ex, anche se molti dichiarano fiducia nella mia persona, cose che non mi convincono», disse il sindaco.
LA COMUNICAZIONE
Mastella si è stancato e dopo averle rinviate solo per rispetto del Capo dello Stato Mattarella in città martedì scorso, alle 11,11 di ieri ha rassegnato le dimissioni, pur se la «fascia tricolore» non è ancora definitivamente riposta: per ulteriori 20 giorni è ancora sindaco, unitamente alla giunta e al consiglio resta in carica, ma di fatto le sue veci al Comune le assume Maria Carmela Serluca. Ieri mattina, Mastella ha comunicato che, «a far data da oggi, presenta le proprie irrevocabili dimissioni dalla carica di sindaco della città di Benevento». Poi, liberatosi, il sindaco si è recato a far visita a un vecchio amico in clinica ma non ha inteso rilasciare alcuna dichiarazione.
GLI SCENARI
Quali gli scenari a questo punto? Anche se coloro che fra i 32 consiglieri vorrebbero il voto anticipato sono pochissimi mettere su una maggioranza stabile appare utopistico. A disporre dei voti per garantirla (6) è soltanto il Pd, ma una eventuale ipotesi di intesa, oltre che dalla ritrosìa dei singoli, è minata dal quadro delle alleanze regionali: se Mastella continuerà a far parte del centrodestra è ovvio che non appare praticabile alcun dialogo con il centrosinistra. Intanto, gli appelli a ripensarci si intensificano, per ora dall'interno dei fedelissimi, ma il ricorso al voto anticipato non entusiasma nessuno. «Faccio piazza pulita - ha avvertito Mastella -, anticipo il voto, lo collego a quello regionale. E mi faccio una lista coesa, specchiata, forte». La coalizione? Quattro anni fa, l'ex Guardasigilli schierò 4 liste, arrivò al ballottaggio contro il candidato del Pd, vincendo con il 62%. Era alla guida di un centrodestra monco, lo affiancavano Fi e Udc ma non partecipavano alla competizione FdI e Lega, oggi una realtà. Il partito di Salvini ha reso noto che non intende allearsi al sindaco uscente, mentre è possibilista FdI. Forza Italia regionale è decisa a «consolidare e rafforzare l'unico sindaco di capoluogo che abbiamo in Campania».
Mastella, comunque, confortato dalla rilevazione di «Noto Sondaggi», che al primo turno, gli attribuisce il 48% di consensi, non teme le urne. Il dato, però, è riferito a un centrodestra unito. In ogni caso si sta attrezzando, le civiche dovrebbero essere cinque. Sull'altro fronte, il Pd propenderebbe per un candidato civico, Angelo Moretti il più gettonato. Se fosse un «politico», Erminia Mazzoni, come attesta il sondaggio, riscuote un buon credito. I 5 Stelle potrebbero ripuntare su Marianna Farese, pur se l'interessata ieri anticipava che se Mastella la «liberasse» dal consiglio un pensierino alla candidatura alla Regione lo farebbe di buon grado.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA