«Controlli irregolari in imprese locali», in 14 a rischio processo

Indagini partite dopo l'ispezione dei Nas in un ristorante

«Controlli irregolari in imprese locali», in 14 a rischio processo
di Enrico Marra
Martedì 20 Dicembre 2022, 10:16
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Per irregolarità nei controlli sulle attività commerciali la Procura ha chiesto 14 rinvii a giudizio con udienza fissata il 27 giugno del 2023 davanti dal gup Vincenzo Landolfi. Gli indagati sono Michele Sanzari, 70 anni, di Telese, all'epoca dei fatti responsabile del servizio Uo prevenzione collettiva del Distretto Asl di Sant'Agata dei Goti; Giovanni Matarazzo, 67 anni, di Vitulano, dirigente medico presso l'Uo del Servizio veterinario Igiene alimenti origine animale; Dorota Jadwiga Wojciak, 49 anni, di Durazzano; Pietro Di Nuzzo, 58 anni, di Durazzano, rispettivamente titolare e gestore di fatto di un ristorante; Francesco Pengue, 54 anni, di San Lorenzo Maggiore, biologo, dipendente Arpac; Lucia Antonio Vitale, 68 anni, medico; Adele Sanzari, 36 anni, di Telese; Daniela Mondrone, 42 anni, di Limatola amministratore di una società; Antonio Mauro, 68 anni, di Dugenta, titolare di una ditta; Giuseppe Lavorgna, 39 anni, di San Salvatore Telesino, titolare di una ditta di servizi di consulenza sulla sicurezza dei posti di lavoro; Giandomenico Petrillo, 46 anni, di Cusano Mutri, titolare di una agenzia funebre; Donato Lombardi, 45 anni, di Tocco Caudio, responsabile dei Servizi demografici del Comune di Tocco Caudio; Vincenzo Ferraro, 60 anni, di Tocco Caudio, titolare di un'impresa di pompe funebri; Stefano Romano, 72 anni, medico convenzionato con l'Asl.

Le accuse, a vario titolo, sono di falso materiale commesso da pubblico ufficiale e da privato, abuso d'ufficio, falso ideologico, omissione in atti di ufficio, rivelazione di segreti di ufficio.

Le indagini hanno preso il via da una ispezione fatta nell'aprile del 2018 in un ristorante di Durazzano da parte dei Nas di Salerno. Ci fu il sequestro di alimenti conservati in modo non idoneo e furono indicati lavori da eseguire.

Da qui la sospensione dell'attività. Due funzionari Asl, dopo due giorni sostennero che le prescrizioni erano state attuate e dunque l'attività riprese. Ma un successivo controllo attestava che le prescrizioni erano state solo parzialmente eseguite. Comportamenti irregolari che vengono contestati a Michele Sanzari e a Giovanni Matarazzo, nonché ai gestori del ristorante. L'accusa contesta, poi, mancati controlli in un impianto di macellazione a Bonea e in locali di Frasso Telesino, Durazzano e Sant'Agata dei Goti. C'era anche chi rivelava notizie che dovevano rimare segrete come esposti e relazioni dei Nas e le visite di controllo nei locali. Per l'accusa venivano attestate visite necroscopiche, mai fatte, per decessi per cause naturali. Da qui il coinvolgimento di due operatori del settore. Gli indagati sono difesi da Angelo Leone, Sergio Rando, Stefano Meccariello, Ettore Marcarelli, Mario Palmieri, Carlo Marino, Vincenzo De Blasio, Francesco Fusco, Veronica Pasquino, Maria Carmine Maturo, Enrico Francesca e Giovanni Procaccini.
 

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