L'ultimo saluto a Vincenzo:
il dolore di due comunità

L'ultimo saluto a Vincenzo: il dolore di due comunità
di Sabrina Goglia
Sabato 14 Settembre 2019, 12:00
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La salma di Vincenzo è tornata a casa. È tornato per salutare i suoi cari, la sua terra, la sua comunità. E la sua gente continua a piangerlo. Commozione, sofferenza, raccoglimento. Così Paupisi ha accolto Vincenzo Iannella, l'operaio paupisano di 57 anni, scomparso prematuramente sabato scorso, in un cantiere edile di Torrecuso. Giovedì l'autopsia, che ha accertato la morte sopravvenuta per asfissia e, mentre proseguono le procedure legali e le indagini dei carabinieri, ieri pomeriggio, presso la chiesa Santa Maria del Bosco, Paupisi e Torrecuso hanno dato il loro ultimo saluto a Vincenzo. Osservato il lutto cittadino, con l'apposita ordinanza emanata dal sindaco Antonio Coletta, sospese le attività «rumorose» di intralcio al rito funebre ed abbassate le saracinesche di tutte le attività del paese.
 
Un cordoglio discreto, silenzioso, così come quello della famiglia. Composto, sofferto e inconsolabile, nel ricordo di quell'uomo onesto, gentile e dedito alla famiglia e al lavoro come Vincenzo Iannella. «Ci troviamo in tanti, oggi, per vivere insieme questo momento difficile che, oltre alle famiglie, colpisce due intere comunità, Paupisi e Torrecuso. Ci chiediamo il perché di quanto accaduto, in questi giorni siamo stati devastati da sentimenti e pensieri contrastanti, da dubbi e domande che non troveranno mai risposta. L'unica consolazione resta l'abbandono a Gesù, l'unico in grado di darci consolazione e farci andare avanti nell'accettare il dolore per la perdita del nostro carissimo Vincenzo». Così don Antonio Fragnito, parroco di Torrecuso, ha accolto i fedeli presenti, tra cui il sindaco Coletta e l'amministrazione comunale di Paupisi, il sindaco di Torrecuso, Angelino Iannella, e i carabinieri di Paupisi. Così tanti da riempire la chiesa paupisana e trattenersi all'esterno per ascoltare la funzione.

«Siamo di fronte ad un mistero grande, quello della morte del nostro Vincenzo, siamo tutti costernati ed increduli ed anche per me non è semplice pronunciare parole per lenire i vostri cuori ha continuato il parroco -. L'unica cosa che ha valore è il silenzio, che si contrappone alle troppe parole, e le lacrime e la preghiera, per sopportare il peso della morte di Vincenzo, amato e stimato da tante persone. Lascia un vuoto che nessuna parola potrà mai colmare. Vincenzo una mattina è uscito di casa e non vi ha fatto più ritorno, per una triste fatalità: si è trovato a precederci in quel viaggio che, un giorno, tutti dovremmo intraprendere. In un momento tragico come questo è difficile tenere a freno il rancore, l'amarezza, il risentimento ma proviamo a pensare a Vincenzo, una persona preziosa, una perla che dall'alto ora protegge il nostro cammino. Paupisi e Torrecuso questa sera sono, insieme, in preghiera per Vincenzo, per riflettere sul senso della morte». Venerdì 20, alle 19, presso la chiesa Santa Maria del Bosco, la funzione del settimo giorno.
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