Movida, è polemica sugli orari:
controlli rigorosi sulla musica

Movida, è polemica sugli orari: controlli rigorosi sulla musica
di Paolo Bocchino
Lunedì 24 Giugno 2019, 09:27 - Ultimo agg. 11:54
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I controlli funzionano, anche troppo. Con la serata di ieri si è conclusa la seconda settimana del ciclo di misure per il contrasto e la prevenzione degli abusi da movida varato da forze dell'ordine e polizia municipale, sotto l'egida della prefettura. Il bilancio dei primi due weekend si chiude con risultati soddisfacenti. A verbale sono finiti perlopiù i numeri di targa delle vetture lasciate in sosta all'interno del centro storico.

L'estensione oraria del presidio ha, peraltro, arginato la piaga degli accessi abusivi nella zona a traffico limitato della scorsa settimana. Rassicuranti sono in particolare i report della prevenzione anticrimine della questura che non presentano casi di persone scoperte a utilizzare, detenere o cedere sostanze stupefacenti. Un'attività di primaria importanza alla luce della gravità del fenomeno che, pur non riguardando specificamente il centro storico e le attività ricreative che vi si svolgono, può comunque avere nel divertimento by night e negli oscuri vicoli del centro un habitat favorevole. Sapere e constatare dal vivo che i tutori della sicurezza sono in campo ha funto da deterrente a qualsiasi velleità delinquenziale. L'impiego delle unità in borghese della sezione anticrimine della questura assicura il massimo livello di contrasto.
 
Una mobilitazione che non raccoglie, però, consensi unanimi. Tra i gestori dei locali serpeggiano i malumori per un'azione giudicata immotivata e sproporzionata. La «militarizzazione» del centro rischia, a detta, di molti di provocare una progressiva rarefazione delle presenze a vantaggio di altre piazze regionali. La percezione degli esercenti è chiaramente influenzata dal timore di perdere una grossa fetta di guadagni nella finestra più propizia. Analoga campagna di monitoraggio era stata, però, condotta lo scorso anno, a seguito di casi di violenza non trascurabili. Una più intensa attività di vigilanza rappresenta un valore aggiunto a beneficio degli utenti e degli stessi esercenti che, non a caso, si sono dotati a proprie spese di privati addetti alla sicurezza. I malumori dei gestori dei locali riguardano anche un altro fronte caldo, riesploso proprio nella notte tra sabato e domenica.

Lo stop alla musica all'una è stato fatto rispettare con svizzera inflessibilità dalla polizia municipale che, ordinanza sindacale alla mano, ha imposto l'interruzione delle emissioni sonore sia all'aperto che nei locali. Azione che ha creato momenti di tensione con qualche esercente che ha vibratamente protestato. «È un comportamento assurdo e ingiusto - lamenta Ettore De Blasio in piazza Piano di Corte -. Capisco la musica all'esterno, anche se d'estate all'una sono ancora in strada pure le persone anziane. Ma imporci lo spegnimento dell'impianto stereo persino nel locale è inaccettabile. Di questo passo ci faranno chiudere perché dubito che i ragazzi possano immaginare una serata in un pub senza un po' di musica».

Nervi tesi anche in zona Trescene: «I vigili mi sono piombati nel locale intimandomi di spegnere la musica e rimuovere all'istante l'impianto, generando uno stato di tensione tra i ragazzi che si stavano tranquillamente divertendo» afferma un altro esercente. Accuse respinte dal capitano dei vigili Francesco Casale che ha guidato le operazioni: «Nessuna azione eccessiva da parte nostra ma soltanto l'applicazione delle disposizioni di legge in materia». Sul fronte viabilità le sanzioni dei vigili si sono concentrate in zona Arco di Traiano preservata da soste selvagge.
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