Padre padrone faceva lavorare i figli
nei campi e violentava la moglie

Padre padrone faceva lavorare i figli nei campi e violentava la moglie
Sabato 11 Agosto 2018, 17:11
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Un padre padrone che aveva fatto del suo lavoro nei campi l'unico motivo di vita, assieme al vizio del gioco d'azzardo.
Tanto da costringere anche i familiari (moglie e due figli) a seguirlo nella sua attività di imprenditore agricolo. I due bambini (entrambi al di sotto dei 12 anni) erano stati costretti dall'uomo a massacranti orari di lavoro nei campi, zero tempo dedicato a giocare, come sarebbe giusto alla loro età. Alla moglie «regalava» ormai da mesi solo vessazioni con condimento di violenze sessuali per rapporti non consenzienti. Un'indagine lampo quella attuata dalla Squadra Mobile di Benevento, guidata da Emanuele Fattori. Partita qualche settimana fa dopo la denuncia presentata dalla moglie del 40enne. Ieri gli è stata notificata la misura cautelare dell'obbligo di dimora, emessa dal gip di turno su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, coordinata dal procuratore Aldo Policastro. Le accuse sono riferite a maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e violazione degli obblighi di assistenza familiare.
 
Nessun gioco, nessun contatto con altri ragazzini della loro età. Solo mani nella terra e nei secchi, per aiutare la madre a mentre in ordine e pulire la loro abitazione alla periferia di Benevento. Nel corso dei giorni gli agenti della Mobile hanno ricostruito alcune condotte violente, ingiuriose e vessatorie commesse dall'uomo, abituato a spendere i propri soldi nel gioco e a «imporre trattamenti disumani ai figli minori ed alla moglie, inducendo quest'ultima ad atti sessuali non consenzienti e costringendo i bambini all'isolamento, nonché alla rinuncia alle tipiche attività ludiche confacenti all'età», si legge nella nota del procuratore Policastro.

Determinanti le dichiarazioni della moglie dell'imprenditore, che ha riferito di un peggioramento dei rapporti negli ultimi mesi e delle continue discussioni sui soldi «spesi» nel gioco d'azzardo dall'uomo. Proprio per evitare che la situazione potesse evolvere in scenari ancor più gravi, si è deciso di intervenire allontanando figli e moglie dalla casa e trasferendoli in una struttura protetta, prima di notificare l'obbligo di dimora al 40enne.
 
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